Economia

Alitalia: si temono tempi lunghi. Leogrande: “brucia 300 milioni l’anno”

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Resta ancora tutto da definire il futuro di Alitalia. Il neo commissario straordinario Giuseppe Leogrande, alla sua prima uscita, in audizione alla Camera,  ha annunciato ieri 8 gennaio l’arrivo in squadra di Giancarlo Zeni, come
direttore generale, che lo affiancherà sulla parte industriale nella realizzazione del piano Piano industriale in arrivo nelle prossime settimane.

“Non ho ancora un’idea concreta sulla situazione”, ammette, aggiungendo che lo “lo sviluppo naturale immediato è vendere a terzi”. “Quello che è certo, è che l’azienda brucia 300 milioni l’anno, c’è una situazione di “precarietà” da cui bisogna uscire e nel contesto attuale è  difficile non pensare ad un percorso di aggregazione.

Riparte la ricerca del partner

Intorno è rimasto ben poco: Fs, Delta e Atlantia sono sparite dai radar e Lufthansa conferma la propria posizione senza fare alcun passo avanti rispetto alla disponibilità alla sola alleanza commerciale. In questo quadro cresce il rischio che i poco più di 4 mesi che mancano al 31 maggio per cedere la compagnia possano non bastare.

Riparte intanto la ricerca del partner: la prossima settimana Leogrande riprenderà il dialogo con Delta, poi vedrà anche Lufthansa. Ma la situazione fa preoccupare per la tempistica:

“Se ci fosse un’offerta pronta, si riuscirebbe a chiudere entro 31 maggio. Ma al momento non c’e'”, dice il commissario, pur ribadendo l’obiettivo di rispettare i tempi. Nella partita resta invece ancora in bilico il ruolo di Fs, su cui il ministro vigilante non si sbilancia: “valuterà l’azienda sulla base del nuovo piano”.

Quello che è chiaro è che Lufthansa, seppur sempre interessata al mercato italiano e all’Alitalia, non cambia la
sua posizione: “per il rilancio è più vantaggiosa una partnership che un investimento una tantum”, spiega il
responsabile per il gruppo tedesco del dossier Joerg Eberhart, che pur precisando di non volere dare “consigli”, ha un’idea ben chiara per la compagnia italiana: “profondo risanamento”, con una ristrutturazione pluriennale (non bastano 6 o 18 mesi), abbassamento dei costi e partner forti.

FS, l’a.d. Battisti: “Nostra offerta chiara”

Oggi intanto, l’a.d. di FS, Gianfranco Battisti, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera sulla vicenda Alitalia ha spiegato:

“Il 31 ottobre abbiamo presentato una proposta di offerta d’acquisto per i rami di Alitalia condizionata ad alcune condizioni che noi ritenevamo imprescindibili”, a partire dalla “individuazione di più investitori” visto che come FS “non eravamo intenzionati a prendere la maggioranza nella compagnia”.

Battisti ha aggiunto che il Gruppo aveva contattato oltre ai vettori aerei, “circa 30 soggetti finanziari attraverso i nostri advisor. Tuttavia non abbiamo avuto riscontri positivi: non hanno manifestato interesse concreto alla partecipazione in Alitalia”.

Per quanto riguarda Lufthansa, la compagnia aerea “non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto”, mentre all’inizio EasyJet e Delta avevano manifestato “un’adesione formale” al progetto, ma “poi EasyJet si è ritirata”, ha aggiunto l’ad. di FS.

Fronte Atlantia, invece, sarebbe “emerso in maniera evidente” che l’ingresso nel piano di rilancio di Alitalia “fosse condizionato alla risoluzione di altre vicende” nel loro Gruppo. A quel punto “Delta è rimasto l’unico interlocutore interessato a partecipare all’operazione anche in termini di equity e ha confermato la disponibilità di investire con 100 milioni di euro nella nuova Alitalia ma soprattutto ad apportare nuove competenze industriali”, ha spiegato Battisti.

L’AD di FS ha aggiunto che il loro “contributo commerciale era, in maniera più complessiva, allargato a una valorizzazione che abbiamo stimato in 240 milioni, per un valore complessivo, nel periodo di 4 anni di piano, di 340 milioni”.

In merito al possibile coinvolgimento del gruppo nella nuova procedura di cessione della compagnia aerea, l’AD ha dichiarato di non aver incontrato il commissario straordinario Leogrande. “Non sappiamo che tipo di operazione vuole portare avanti, quindi non conosciamo niente della nuova procedura”, ha concluso Battisti, che ha comunque confermato la disponibilità di FS per trattative future.