Economia

Alberto Nagel (Mediobanca): il PNRR potrebbe innescare un New Deal per l’Italia

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Alberto Nagel alla CEO Conference di Mediobanca: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbe innescare un New Deal per l’Italia

Mediobanca CEO Conference, l’evento di riferimento per gli investitori che guardano all’Italia presieduto dall’AD di Mediobanca Alberto Nagel, è giunto alla sua settima edizione. Per il secondo anno la due giorni di incontri (22 e 23 giugno) si è tenuta in forma virtuale.

Alberto Nagel, AD di Mediobanca, ha aperto i lavori della prima giornata dedicata al settore finanziario; sul palco virtuale si sono in seguito alternati tra gli altri il viceministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies, il CFO di Intesa Sanpaolo Stefano del Punta, Matteo del Fante (Poste Italiane) e Paolo Bertoluzzo (Nexi).

Alberto Nagel nel suo intervento ha sottolineato come: “la ricostruzione possa portare a un New Deal per il Paese”.

Nagel ha tenuto inoltre a precisare che la conferenza di Mediobanca rappresenta un’occasione unica per confrontarsi con il management delle banche e delle imprese italiane quotate sulle prospettive di sviluppo e sulle sfide economiche del prossimo futuro.

 

Alberto Nagel: “abbiamo una grande responsabilità con le generazioni future ma abbiamo le competenze per trasformare i piani in azioni”

Alberto Nagel nel suo intervento di apertura dei lavori ha dichiarato a proposito del piano Next Generation EU della Commissione Europea: “abbiamo una grande responsabilità con le generazioni future ma abbiamo le competenze per trasformare i piani in azioni”. Il Piano rappresenta infatti per il nostro Paese un’opportunità unica: l’utilizzo oculato di questi fondi è fondamentale per ripristinare una traiettoria di crescita sostenibile in Europa e in Italia, dopo anni di stagnazione economica.

Il cambiamento non è’ più quindi una scelta ma un obbligo – ha spiegato poi Javier Suarez, co-head del team di ricerca di Mediobanca Securities – la svolta è epocale e nasce dalla spinta dei cittadini. I fondi del Recovery Plan, e la scelta della Ue di indirizzarne una parte significativa proprio alla transizione energetica, sono un’opportunità per investire in tecnologie che consentano di abbassare i costi di produzione delle fonti alternative di energia”.

Alberto Nagel, nel suo intervento di apertura dei lavori, ha dichiarato che per Mediobanca ha poi proseguito focalizzandosi sulle banche “favorire il consolidamento del settore bancario rappresenta un’occasione concreta per trasformare una crisi in un’opportunità per tutto il settore, per diventare più agile, più redditizio e in grado di competere con successo dentro e fuori i confini nazionali.” Le banche infatti – ha continuato Nagel – possono e devono “essere parte della soluzione piuttosto che parte del problema”, ma i decisori politici e le autorità di vigilanza devono migliorare materialmente l’insieme di regole che non sono più coerenti con le tendenze del settore. Avere poche banche di grandi dimensioni in Italia, come in Spagna e Francia, sarà utile, oltre a sostenere la ripresa, anche a giocare un ruolo da protagonisti quando in Europa scatterà il momento delle fusioni cross-border.

 

Insieme ad Alberto Nagel, 52 Top manager per la Mediobanca CEO Conference

La Mediobanca Ceo Conference ha rappresentato ancora una volta la “grande stanza di compensazione” delle aziende italiane, permettendo l’incontro di 52 amministratori delegati di altrettante aziende quotate e di 270 investitori istituzionali. Il tema che ha fatto da Fil Rouge tra le due giornate di lavori è stato l’opportunità storica che il Recovery Plan rappresenta per l’Italia e per l’Europa

Con Alberto Nagel, alla conferenza di Mediobanca, erano presenti tra agli altri Massimo Doris di Banca Mediolanum e Philippe Donnet di Generali, Alessandro Melzi d’Eril (Anima) e Gian Maria Mossa (Banca Generali), per il Wealth Management; Carlo Rosa (Diasorin) e Massimo Ferrari (WeBuld), per la farmaceutica.

Nagel ha introdotto inoltre il tema delle valute digitali delle banche centrali, un argomento che il team di ricerca di Mediobanca ha profondamente studiato, con una tavolarotonda dedicata cui hanno partecipato Roberto Catanzaro (Nexi), Silvia Attanasio (ABI) e Daniele Savarè (Sia).

Nella seconda giornata il focus è stato sul mondo delle telecomunicazioni e in particolare sulla Green Transition e Digital Transformation. a cui è destinata una fetta importante degli investimenti del Recovery Fund; sono intervenuti Stefano Besseghini (Arera), Francesco Starace (Enel), Claudio Descalzi (Eni), Marco Alverà (Snam), Stefano Donnarumma (Terna) e Luigi Gubitosi di TIM.

Alberto Nagel ha inoltre citato le previsioni economiche incoraggianti della Commissione Europea e dell’Istat: la Commissione prevede che l’economia dell’UE si espanderà del 4,3% nel 2021 e del 4,4% nel 2022. In Italia, dove la dinamica del PIL si è rivelata più debole dell’Area Euro, l’ultimo dato ISTAT indica una crescita del PIL del +4,7% a/a nel 2021 e del +4,4% nel 2022, con la Banca d’Italia che ha suggerito pochi giorni fa una crescita del PIL del 5% quest’anno, il che significa che l’Italia potrebbe essere in prima linea nella ripresa europea: il cambio di passo è dietro l’angolo!

Il CEO di Mediobanca Nagel ha aggiunto un monito per le Banche Centrali: “dovranno agire in modo coordinato per bilanciare con attenzione la necessità di rimanere, nel complesso, accomodanti, ma anche di gestire al tempo stesso l’aumento dell’inflazione.”

Il turismo ha sofferto più di altri settori la pandemia, ma ha tutte le caratteristiche per contribuire in modo sostanziale allo sviluppo del Paese del prossimo futuro. Il settore dei servizi è stato il più colpito dalle misure di contenimento del Covid-19, la chiusura forzata dei negozi e le limitazioni alla circolazione hanno compromesso l’attività in molti settori. L’anno scorso ci sono stati 770.000 occupati in meno rispetto al 2019, la rete previdenziale ha temporaneamente assorbito lo shock, ma è necessaria la creazione di nuovi posti di lavoro per mitigare le perdite della ristrutturazione e ricomposizione dei settori che avverrà dopo la crisi.

 

Alberto Nagel alla CEO Conference Mediobanca: sostegno alla ripresa “verde” e superamento del digital divide

Alberto Nagel ha infine voluto commentare le opportunità rappresentate dal Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza presentato dal Governo il 24 Aprile: il piano prevede progetti per un valore complessivo di 222 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi di euro finanziati dal fondo Next Generation EU.

Nagel ha sottolineato come la positiva attuazione del Piano di Risanamento sarà legata ad una serie di riforme strutturali, tra cui Pubblica Amministrazione, Giustizia e Fiscalità, che dovrebbero semplificare i processi autorizzativi per i nuovi progetti. Il 64% dei fondi Ue sarà destinato al finanziamento di questi progetti, nelle sei “missioni” fondamentali. La Green Transition è la più grande area di intervento, con 69 miliardi di euro di risorse, che comprendono misure per lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare e l’efficienza energetica. La trasformazione digitale è il secondo settore più grande (49 miliardi di euro).

“In Mediobanca – ha detto il CEO Alberto Nagel in un passaggio del suo speech – siamo convinti che la crescente attenzione alle considerazioni sul cambiamento climatico, insieme alla rapida implementazione del concetto di economia circolare, siano tendenze secolari destinate a durare e questo offrirà alle aziende enormi opportunità per contribuire alla fase di ricostruzione attraverso investimenti su temi che creino consenso politico e sociale. Questo è quello che chiamiamo un approccio keynesiano “verde” alla ripresa europea”.

Focus centrale della Mediobanca Ceo Conference è stata dunque la necessità di rilanciare l’economia nel medio periodo su basi diverse e come le transizioni digitale ed energetica – principali driver del Pnnr e di Next Generation Ue – stiano già impattando concretamente sui piani industriali delle diverse società.

Secondo Alberto Nagel: “Il governo italiano ha già chiarito che la digitalizzazione, insieme al già citato Green New Deal, sarà al centro del piano di ricostruzione del Paese. Il superamento del divario digitale è una priorità chiave e notiamo che il piano RRP dedica circa 7 miliardi di euro a progetti volti a velocizzare la diffusione della banda ultralarga”.