NEW YORK (WSI) – Ha attaccato apertamente Putin e Trump il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel suo ultimo discorso all’Assemblea generale dell’Onu sulla questione migranti e profughi.
“La Russia sta cercando di riguadagnare la gloria perduta tramite la forza, ma il mondo è troppo piccolo per far risorgere “le vecchie mentalità”. Lo abbiamo visto in Medio Oriente, dove i leader perseguono gli oppositori politici o le minoranze. E questo ha aiutato a far crescere l’Isis”.
Obama parla di Putin, senza fare direttamente il suo nome ma accenna a quegli “uomini forti” che tentano di mantenere il potere attraverso la repressione in casa propria o creando conflitti al di fuori dei propri confini.
“No agli uomini forti e a modelli di società guidate dall’alto. La democrazia resta il vero percorso da compiere. C’è un crescente conflitto tra liberalismo e autoritarismo, il modello statunitense non è l’unico giusto, ma sarò sempre dalla parte del liberalismo contro l’autoritarismo”.
Quanto a Donald Trump, il tycoon newyorchese candidato repubblicano a prendere il suo ruolo, Obama punta il dito in particolar modo per la sua “idea di innalzare un muro con il Messico, impedendo così l’accesso di migranti.
“Un Paese circondato dai muri imprigionerebbe se stesso”.
Nel suo ultimo intervento all’Onu, il presidente americano sottolinea come l’aumento del numero dei rifugiati è sintomo di un ampio fallimento, di tensioni e persecuzioni e da qui coglie l’occasione per fare un appello.
“Come gli Stati Uniti siamo determinati a fare la nostra parte, aumentando il numero dei profughi reinsediati a 85 mila quest’anno, e 110 mila per il 2017, ho organizzato questo vertice perché tutti dobbiamo fare di più (…) Ci sono tante nazioni che stanno facendo la cosa giusta ma molte nazioni, specialmente quelle benedette dalla loro ricchezza e dalla loro posizione geografica, devono fare di più”.