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Ubi banca: via a prima udienza del maxi processo

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MILANO  (WSI) – Si è tenuta oggi a Bergamo  l’udienza preliminare del procedimento riguardante  Ubi Banca e relativa alle accuse di ostacolo alle autorità di vigilanza e influenza illecita sulle decisioni dell’assembla.

Nell’udienza odierna, svoltasi in circa due ore, in un’aula affollata della Corte d’Assise al piano terra del Tribunale di Bergamo, sono state raccolte le richieste di costituzione delle parti civile ed è stato definito il calendario delle prossime udienze da parte del Gup Ilaria Sanesi. Hanno chiesto di costituirsi parte civile Giorgio Jannone, Adusbef, Consob, Dorino Marino Agliardi, Luca Vittorio Cividini, Marco Giacinto Gallarati, ex consiglieri di minoranza Ubi Banca Popolare. A loro si sono aggiunti Luciano Franceschetto e Stefano Vedovato candidati della lista Ubi Banca Popolare e Doriano Bendotti.

Le richieste di rinvio sono 31 – di cui 30 persone e la stessa Ubi Banca, coinvolta per la legge 231/2001 che impone modelli organizzativi tesi a prevenire gli illeciti –  riguardano tra gli altri Giovanni Bazoli, Andrea Moltrasio e Victor Massiah. Otto le persone offese​ tra cui Consob e Bankitalia.

Secondo la ricostruzione della Procura, la banca – che oggi ha pubblicato i risultati dei primi nove mesi dellanno – si sarebbe avvantaggiata dei delitti di illecita influenza sull’assemblea e di ostacolo alle autorità di vigilanza Banca d’Italia e Consob commessi, secondo l’accusa, dai componenti del Consiglio di Gestione e del Comitato di Sorveglianza della società, avendo adottato un modello organizzativo inidoneo a prevenirli.

Al centro delle indagini un presunto patto occulto tra l’anima bergamasca e bresciana di Ubi e la presunta manipolazione dell’assemblea 2013. Rinviati a giudizio anche il banchiere Giovanni Bazoli e il consigliere delegato Victor Massiah il cui obiettivo, secondo l’accusa, era gestire la banca, determinando le nomine, con un’intesa nascosta a Consob e Bankitalia. La discussione è stata aggiornata al 1°dicembre prossimo ed è stato fissato un calendario fino al marzo 2018, quando è  attesa la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura di Bergamo nel giugno scorso.