Brexit pagina 44
Scongiurato no deal a fine marzo: parlamento sarà chiamato a votare sul possibile slittamento dell’articolo 50 se non viene raggiunto un accordo.
Il Regno Unito non avrà abbastanza pallet approvati dall’Unione europea per continuare le esportazioni in Ue: l’allarme del dipartimento inglese.
Il rimpianto della Brexit è così forte che in caso di un secondo referendum, il “Remain” vincerebbe di 9 punti. Così l’ultimo sondaggio di YouGov secondo cui cresce il numero di inglesi che crede che lasciare l’Unione Europea sia “sbagliato”, la più grande percentuale che si schiera contro la Brexit. Gli analisti di Morgan Stanley
È la mossa della disperazione per il leader Labourista che deve evitare fuga dei suoi. Intanto premier Theresa May insiste: “divorzio di farà il 29 marzo”.
Mattinata in rally per la sterlina, che tornata su valori che non vedeva da quattro settimane sulle speculazioni che possa sere rinviata la data della Brexit, in calendario il 29 marzo. Intorno alle 10, la valuta britannica sale a 1.158 contro l’euro, sui massimi da dieci mesi.
Secondo indiscrezioni, i vertici dell’Ue accarezzano l’idea di posticipare il divorzio con Londra nel 2021. Laburisti contro May: “Irresponsabile”
Regno Unito e Stati Uniti firmano un accordo sui derivati nel post Brexit. I due paesi hanno raggiunto un accordo per garantire che la negoziazione di derivati possa continuare tra i due paesi dopo la Brexit. L’accordo significa che le banche saranno libere di fornire servizi ai clienti statunitensi come fanno oggi, in base alle
“La Brexit è un grosso problema per tutto il settore privato. L’irresponsabilità nella gestione dell’uscita di Londra dall‘Unione Europea sta creando uno stato di allerta generalizzato tra le imprese”. È quanto ha detto Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, il più grande asset manager al mondo, in un’intervista alla CNBC, in cui non ha risparmiato
Almeno 30 dissidenti pronti a lasciare partito di Tory e Labour in caso di no deal: May assicura che trattative con Ue sono “produttive” ma tempo stringe.
Le profonde incertezze sulla Brexit insieme ai segnali di debolezza dell’economia britannica spingono gli analisti di Abn Amro a tagliare le stime sulla sterlina. Secondo le ultime previsioni, la valuta britannica raggiungerà a fine anno quota 1,35 contro il dollaro a fronte degli 1,45 stimati in precedenza.