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Manipolavano mercati contro euro e BTP: agenzie di rating Usa a giudizio

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Roma – Si sono concluse dopo due anni le indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, relativamente alle ipotesi di condotte illecite poste in essere da alcuni responsabili delle tre principali agenzie di rating operanti a livello mondiale (Standard & Poor`s, Moody`s e Fitch); avanzata la richiesta di rinvio a giudizio per cinque dipendenti, taluni di vertice, ritenuti responsabili del delitto di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata.

“Non posso parlare di modalità sotto attacco perché mi sembra eccessivo, però posso dire invece, alla stregua delle risultanze che abbiamo acquisito, che effettivamente ci sono stati momenti storici in cui l’attività manipolativa di almeno due di queste agenzie (Standard & Poor’s e Fitch) si è verificata”.

Lo ha detto il capo della Procura di Trani Carlo Maria Capristo al termine dell’incontro con la stampa in cui è stato annunciata la richiesta di rinvio a giudizio per manipolazione dei mercati continua e pluriaggravata delle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch.

Il procuratore ha anche specificato che l’attività di indagine è stata svolta in maniera attenta e precisa “attraverso un vaglio scrupoloso – ha detto Caprisco – fatto dal collega Michele Ruggiero e dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza sulle consulenze, sulle attività e sugli esiti delle perquisizioni, sulle acquisizioni che abbiamo fatto, sulle intercettazioni telefoniche e sulla piena collaborazione che c’è stata tra la Procura di Trani e le altre autorità come la Procura del Lazio della Corte dei conti, la Consob, l’Esma e gli Stati Uniti d’America che ci hanno chiesto le carte”.

Le indagini della Procura della Repubblica di Trani, durate due anni, sulla ipotesi di condotte illecite poste in essere da responsabili, anche apicali, delle tre principali agenzie di rating operanti a livello mondiale (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch) hanno portato alal richiesta di rinvuio a giudizio per cinque responsabili dell’agenzia Standard & Poor’s (procedimento penale N. 3942/11) e 2 responsabili dell’Agenzia Fitch (procedimento penale N. 3189/12).

Contestualmente la Procura ha avanzato la richiesta di archiviazione per i restanti 2 responsabili dell’Agenzia di rating Moody’s. Più in dettaglio, il procedimento N. 3942/11 è stato instaurato a seguito di esposto-denuncia presentato in data 11 luglio 2011 presso questa Procura della Repubblica dai legali rappresentanti delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori nei confronti di analisti finanziari della Standard & poor’s in relazione ‘agli attacchi speculativi al mercato finanziario italiano conseguenti alla diffusione, a mercati aperti, di una ‘nota’, da parte della citata agenzia di rating, con la quale si criticava la manovra finanziaria del governo italiano, prima della sua pubblicazione ufficiale’.

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda: Deven SHARMA, Presidente della STANDARD & POOR’S FINANCIAL SERVICE dal 2007 al 23 agosto 2011; Yann LE PALLEC, Managing Director Head of Insurance Rating della STANDARD & POOR’S sede di Londra; Eileen ZHANG, Associate Director, Sovereign Rating della StandardØ & Poor’s sede di Londra; Franklin CRAWFORD GILL, Senior Director of European Sovereign Ratings, della STANDARD & POOR’S sede di Londra; Moritz KRAEMER, Managing Director European Sovereign Ratings, della STANDARD & POOR’S sede di Francoforte, in quanto ritenuti tutti responsabili del delitto di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata, perché, dipendenti apicali dell’Agenzia Standard & Poor’s nelle loro rispettive qualità di presidente mondiale e responsabile per l’Europa della predetta Agenzia (Sharma e Le Pallec), nonché di analisti ‘senior’ del debito sovrano (Zhang, Gill e Kraemer), in concorso fra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi (nell’arco temporale compreso tra il maggio 2011 ed il gennaio 2012), ‘ponevano in essere una serie di artifici’ tanto nell’elaborazione, quanto nella ‘diffusione’ dei rating sul debito sovrano italiano ‘concretamente idonei a provocare’:

1) una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizi dell’Italia sui mercati finanziari; 2) una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani, segnatamente un loro deprezzamento; 3) un indebolimento dell’Euro.

Nel corso della conferenza stampa, la procura di Trani ha annunciato la ha annunciato un’indagine parallela avviata dalla Procura regionale del Lazio della Corte dei conti che ha stimato in 120 miliardi di euro il danno erariale provocato dalle manipolazioni di mercato fatte dalle agenzie di rating.

“Questa è una stima fatta dalla Procura generale della corte dei conti del Lazio e sulla quale noi, ovviamente, non abbiamo una competenza per dare risposte o attestazioni. Sicuramente però è una stima fatta a ragion venduta”. Così ha commentato il procuratore capo di Trani Carlo Maria Capristo.

Le agenzie Usa si sono difese dicendo che “Queste accuse sono totalmente infondate, dal momento che il nostro ruolo è di fornire opinioni indipendenti sul merito di credito, secondo le nostre metodologie pubbliche e trasparenti applicate in modo coerente in tutto il mondo”. Lo si legge in una nota Standard & Poor`s sul rinvio a giudizio da parte della Procura di Trani.

“Continueremo a svolgere il nostro compito senza alcun timore o favoritismo nei confronti di investitori, emittenti di debito o ogni altro soggetto terzo, e a difendere le nostre azioni, la nostra reputazione e quella delle nostre persone”, conclude Standard & Poor`s. (TMNews)