Economia

Blockchain, tre grandi banche la stanno già usando

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Le banche guardano con interesse alla tecnologia blockchain e molte hanno programmato investimenti. “Il mondo bancario ritiene che possa essere preziosa nel ridurre i costi di back-office delle transazioni di asset management”, afferma, fra gli altri, Roberto Nicastro, senior advisor del fondo Cerberus. Ma gli utilizzi possibili della blockchain sono molti e diversi. Ecco i casi di tre grandi banche che stanno già utilizzando la blockchain.

Crédit Agricole ha avviato la tecnologia che sta dietro alle criptovalute da un problema molto concreto: ritardi nel trasferimento di denaro quando comportano un’operazione di cambio. Per superare questa trappola, la banca sta sperimentando una blockchain basata sulla vvaluta digitale Ripple. Questa criptovaluta viene utilizzata per gli scambi interbancari. Serve come valuta di compensazione universale, e non come valuta di pagamento, per semplificare le transazioni tra valute (attraverso uno scambio istantaneo per diversi giorni di trattamento con il sistema convenzionale) e renderle meno costose.

BNP Paribas sta invece lavorando con la start-up Pikciochain, che permette agli utenti di avere sempre il controllo dei propri dati personali. La blockchain privata sviluppata da Pikciochain rende possibile condividere questi dati con altre strutture, interne o esterne alla banca, consentendo all’utente di mantenere il controllo su questa condivisione e di sapere chi detiene i suoi dati e come li utilizza tramite un portafoglio.

Da parte sua, Arkéa Investments Services è impegnata con la startup SETL di Londra, che è all’origine di una blockchain privata molto popolare tra le banche centrali e che mira a migliorare il funzionamento dell’infrastruttura che supporta i mercati finanziari. Questa blockchain privata mira ad abbreviare le scadenze, automatizzare i processi, ridurre i costi, ma anche a portare maggiore trasparenza perché spesso i gestori patrimoniali hanno una conoscenza molto scarsa dei loro clienti finali.