Economia

Banche centrali in guerra contro il Bitcoin, Bce in prima linea

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Le banche centrali  hanno intrapreso una guerra, finora dai risultati limitati, nei confronti del Bitcoin. Il motivo? La crescita stratosferica della moneta virtuale sta infatti creando forti preoccupazioni tra le istituzioni monetarie e le autorità di vigilanza per via dell’assenza di regole e dinamiche opache che minano non solo la credibilità delle istituzioni, ma mettono in pericolo anche il piccolo investitore che in buona fede compra Bitcoin.

Il problema è tanto più grande viste le dimensioni del mercato: oggi Bitcoin ha una capitalizzazione per circa 18 miliardi di dollari.

“L’invenzione di Bitcoin – rileva un articolo del Sole 24 Ore – sembra fatta apposta non solo per spodestare il monopolio bancario negli strumenti di pagamento elettronici e nelle transazioni commerciali internazionali via web”. In questo contesto, “la percezione che hanno a Francoforte, Londra, Washington o Pechino dello tsunami Bitcoin è già chiarissima: oltre un certo limite, il rischio concreto delle istituzioni monetarie è perdere il controllo su emissione, circolazione e valore della moneta”.

La prima istituzione monetaria a capire i rischi nascosti di questa unione tra tecnologia e furbizia è stata la Bce. Sempre secondo quanto si legge sul Sole 24 Ore:

“Da tre anni, una task force di esperti è stata incaricata da Mario Draghi di tenere sotto controllo la penetrazione dei Bitcoin nei confini dell’Eurozona. Nell’ultimo rapporto del 2015 consegnato al direttorato di Francoforte (“Virtual currency schemes – a further analysis”), Bitcoin figura a sopresa come «la più grande minaccia potenziale per la politica monetaria e la stabilità dei prezzi, per la stabilità finanziaria e la vigilanza prudenziale”.

Anche in Italia, Banca d’Italia e Consob hanno messo sotto stretta sorveglianza l’intero mercato della valuta digitale monitorando soprattutto il suo uso negli acquisti di beni e servizi. Continua l’articolo:

«La Banca d’Italia – abbiamo appreso dalla Bce – ha emanato già dal 2015 un allarme della vigilanza sull’uso e la diffusione delle valute virtuali». Lo stesso direttorato di supervisione (Supervisory Directorate), inoltre, ha recepito e rilanciato la raccomandazione della European Banking Authority, l’autorità di controllo sulle banche, senza usare mezzi termini: «Si deve scoraggiare in ogni modo – questo il testo della raccomandazione alle banche italiane – l’acquisto, il possesso o la vendita di Bitcoin tra banche commerciali e tra intermediari finanziari residenti in Italia».