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All’Ospedale San Raffaele di Milano il primo occhio bionico

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All’ospedale San Raffaele di Milano è stato impiantato il primo occhio bionico ad una paziente di 50 anni rimasta senza vista a causa di una retinite pigmentosa, malattia ereditaria. L’intervento è durato undici ore ed ha permesso di impiantare sotto la retina un microchip in grado di inviare stimoli visivi, sotto forma di veri impulsi elettrici che mandano informazioni al nervo ottico e al cervello.

La donna potrà vedere luci e ombre, distinguere giorno e notte e verrà rieducata a vedere. In questo sarà aiutata dalla memoria delle immagini che ha incamerato prima di perdere la vista. Una volta riassorbito l’edema post operatorio, il chip verrà acceso per dare il primo stimolo alla retina e la paziente tornerà a vedere. L’occhio bionico è stato impiantato grazie a un intervento molto costoso, finanziato da banca Mediolanum.

Il microchip Alpha AMS è stato prodotto dalla compagnia tedesca Retina Implant, misura circa tre millimetri e contiene 1600 sensori. Rispetto agli interventi già effettuati, in questo caso la tecnologia è più avanzata perché non ha bisogno di nessuna telecamera da applicare sugli occhiali né di ausili esterni. L’occhio bionico è in grado di restituire la vista ai pazienti affetti da malattie genetiche che conducono alla cecità completa.

L’ospedale San Raffaele di Milano ha aperto una casella di posta apposita per chi vuole domandare informazioni sull’intervento, dove gli oculisti risponderanno agli interessati. Viene specificato che per il momento non sono previsti nuovi interventi ma le persone affette da malattie retiniche degenerative ereditarie, come la retinite pigmentosa e le distrofie retiniche dei coni e bastoncelli, possono scrivere una mail. L’operazione invece non è possibile per i casi di glaucoma o in pazienti non vedenti dalla nascita.