Economia

Allarme Inps: crollano pensioni. Novità per lavoratori precoci

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ROMA (WSI) – L’allarme, l’ennesimo, sulle pensioni arriva dai dati snocciolati dalla stessa Inps nel monitoraggio periodico sui flussi di pensionamento che rivelano due fattori importanti: da una parte il calo della quota di persone che lasciano il lavoro e dall’altro la quota che si perde sull’assegno mensile di pensione.

Andando nei dettagli il calo del numero di persone che hanno lasciato il lavoro è del 22,2% con la cifra più consistente che riguarda i lavoratori dipendenti che da 319mila e oltre del 2015 sono scesi a 252mila circa del 2016 e il loro assegno è in aumento di solo 3 euro.

Non si mettono bene le cose neanche per i commercianti che dai 56mila e oltre del 2015 sono calati a 43,323 dell’anno scorso e la pensione per loro scende di ben 24 euro, passando da 935 a 911 euro.  Cala anche il numero di soggetti che percepisce la pensione sociale, che passano da 48.297 a 34.411 unità ma in contemporanea aumenta l’assegno arrivando a 399 nel 2016 contro i 395 euro del 2015.

L’Inps nel suo dossier ricorda come il 2015 è stato un anno di staticità di tutti i requisiti per andare in pensione.

“Nel 2016 sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono aumentati di 4 mesi”.

Rimanendo in tema di pensioni, si ricorda che domani, 21 febbraio 2017, si attende l’incontro tra governo e associazioni sindacali per discutere di Ape, l’anticipo pensionistico e della quota 41 per i lavoratori precoci.

L’Ape permetterà dal 1° maggio 2017 ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi di chiedere un prestito pensionistico erogato dall’Inps, fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia e tale misura partirà in via sperimentale e durerà 2 anni, fino al 31 dicembre 2018. Mentre per i precoci la legge di stabilità aveva previsto la possibilità di andare in pensione con 41 anni di anzianità contributiva, se 12 mesi di questi contributi sono stati versati prima del compimento del 19esimo anno di età e solo se rientrano nella categoria di lavori considerati usuranti e gravosi.