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Wall Street vuole allungare la serie: l’Irlanda accetta gli aiuti

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Zitto zitto il mercato azionario americano potrebbe mettere a segno una bella impresa: allungare a sette la striscia di sedute positive. Anche se i rialzi sarebbero minimi (di poco superiori all’1.5%), sarebbe la prima volta che un evento del genere si verifica da quando e’ incominciata la fase di mercato toro i primi di marzo 2009. Il tutto all’indomani di una seduta che ha visto il Dow guadagnare lo 0.4%, ai massimi da settembre 2008.

Dopo una partenza sottotono gli investitori hanno riguadagnato fiducia grazie ad una manciata di report macro in ambito manifatturiero e industriale e al placarsi dei timori per la crisi del debito europeo. Se la giornata si dovesse chiudere in rialzo si tratterebbe di una bella impresa: la prima striscia di sette sedute positive da quando e’ partito il rally a marzo 2009.

Il Dow guadagna 30 punti dopo aver raggiunto i massimi di due anni, spinto al rialzo da Caterpillar (+2.22%), 3M (+1.18%) e Microsoft (+1%), mentre General Electric (-0.7%) e Alcoa (-0.6%) perdono quota. Rialzi modesti per S&P e Nasdaq. L’indice della volatilita’ Vix, misura attendibile del grado di paura che aleggia sui mercati, e’ salito a quota 17.

A livello settoriale, la maggior parte dei gruppi e’ comprato dagli investitori, ma in particolare lo sono beni discrezionali al consumo, industriali e tlc.

Sugli altri mercati, bella reazione del mercato obbligazionario dopo il pesante selloff di ieri che ha fatto seguito alla decisione della banca centrale di mantenere lo status quo sui tassi di interesse e confermare il programma di allentamento monetario che prevede l’acquisto di $600 miliardi di titoli di stato a lunga scadenza. Il rendimento del decennale del Tesoro e’ sceso al 3.43% dopo aver toccato i massimi di sei mesi a 3.49% ieri. In denaro anche il dollaro.

Piu’ di ogni altra cosa ad aver gravato sui listini fin dalle prime battute era stato l’annuncio dell’agenzia Moody’s, che ha messo sotto osservazione la Spagna: Madrid rischia un declassamento del rating sul credito. Nel frattempo l’asta di titoli a tre mesi in Portogallo aveva dato esito negativo, costando molto a Lisbona (il rendimento e’ schizzato al 3.4%) e un sondaggio di Tankan in Giappone ha mostrato un calo della fiducia tra le maggiori societa’ manifatturiere: e’ la prima volta che questo accade in quasi due anni.

I dati macro pubblicati in Usa sono stati nel complesso incoraggianti. In ottobre i flussi di capitale netti a lungo termine di ottobre sono calati a $27.6 miliardi da 77.2. La produzione industriale e’ risultata piu’ alta del previsto, segnando un ritorno alla crescita dopo le battute d’arresto dei due mesi precedenti che avevano interrotto una serie positiva che si protraeva da 14 mesi. E’ cresciuta anche la fiducia dei costruttori immobiliari in dicembre (indice NAHB).

Dai prezzi al consumo di novembre e’ emersa una situazione sotto controllo sotto il profilo inflativo, mentre l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera dell’area di New York e’ risultato migliore delle stime. Le richieste di prestito immobiliare sono calate rispetto alla settimana precedente, a causa dei tassi di interesse piu’ alti.

Ieri le parole pronunciate da Ben Bernanke & Co. non sono riuscite a infondere grande fiducia al mercato. La Fed ha precisato che anche un’economia in ripresa non convincerebbe la banca centrale a rinunciare alle nuove misure straordinarie di allentamento monetario che prevedono l’acquisto di $600 miliardi di bond a lungo termine e ribattezzata QE2 (seconda tornata di Quantitative Easing).

In ambito di notizie societarie Yahoo! ha confermato la decisione di ridurre del 4% la forza lavoro. All’interno della sfera farmaceutica Novartis AG assumera’ il controllo di Alcon, la maggiore societa’ per la cura dei problemi agli occhi, dopo aver messo sul tavolo $12.9 miliardi per la quota azionario che non le appartiene. Messa cosi’ la parola fine alla disputa con gli azionisti di minoranza che durava da 11 mesi.

Intanto le paure per un contagio della crisi del debito sovrano europeo si sono placate dopo che l’Irlanda ha approvato il piano di aiuti di Ue e FMI. Una ventata di buone notizie che ci voleva dopo che un’agenzia ha avvertito che potrebbe declassare il rating sul credito di Madrid. La borsa subisce un calo del 2%, trascinata al ribasso dalle banche.

Tutte le piazze del Vecchio Continente hanno comunque chiuso in rosso ma lontano dai minimi di seduta (Stoxx 50 -0.63%, Ftse 100 londinese -0.05%, DAX tedesco -0.08%, CAC francese -0.52%, Milano -1.38%), in una giornata in cui Moody’s ha avvertito che la Spagna e’ vulnerabile allo stress considerando le necessita’ di rifinanziamento di cui avra’ bisogno nel 2011 la fragilita’ della fiducia del mercato in Madrid. Dunque il giudizio di Aa1 potrebbe essere rivisto.