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WALL STREET VIRA IN POSITIVO, DOW+0,67%

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Wall Street inverte la rotta e prova ad affacciarsi in territorio positivo malgrado l’incertezza che gravita sul settore semiconduttori e l’attesa riguardo ai dati di bilancio che il colosso high tech Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) annuncera’ dopo la chiusura dei mercati.

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“Gli investitori sono nervosi in attesa dei risultati di Cisco, poiche’, qualunque cosa dica quest’ultima ha valore per le altre societa’”, aveva dichiarato lunedi’ Michael Weiner, gestore di fondi presso Banc One Investment Advisors.

Pressioni anche sui semiconduttori e in particolare su Intel (INTC – Nasdaq) dopo i commenti di lunedi’ di Lehman Brothers, secondo cui il gruppo intende annunciare il 26 agosto prossimo una nuova strategia di prezzi per riconquistare alcune quote di mercato.

Secondo Daniel Niles, analista di settore per Lehman Brothers, il primo produttore di chip al mondo sta pianificando di tagliare i prezzi di circa il 50% per alcuni prodotti in modo da contrastare la concorrenza di Advanced Micro Devices (AMD – Nyse) e tornare in possesso di alcune quote di mercato cedute a quest’ultima.

La banca d’affari Credit Suisse First Boston ha inoltre ridotto le proprie valutazioni sul settore dei semiconduttori dicendo alla propria clientela che le valutazioni di molti titoli del comparto sono del 20%-30% superiori al valore reale.

Sul fronte economico una buona notizia e’ giunta dalla produttivita’ negli Stati Uniti che nel secondo trimestre si e’ attestata a +2,5%.

Il rialzo e’ risultato superiore alle aspettative del mercato.

Oltre ai semiconduttori sotto pressione e’ anche il settore aerospaziale dopo che il consorzio europeo Airbus ha annunciato che la produzione sara’ meno robusta di quanto precedentemente dichiarato. A risentirne e’ in particolare Boeing (BA – Nyse)

Va meglio Procter & Gamble (PG – Nyse), una delle trenta blue chip del Dow Jones. Che, pur chiudendo il suo quarto trimestre fiscale con una perdita netta di $320 milioni, ha registrato un utile pro-forma di $837 milioni, pari a 60 centesimi per azione, oltre le aspettative del mercato.