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Wall Street: partenza in sordina, la Spagna fa paura

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Partenza sottotono per il mercato azionario americano. Piu’ di ogni altra cosa a gravare sui listini e’ l’annuncio dell’agenzia Moody’s, che ha messo sotto osservazione la Spagna: Madrid rischia un declassamento del rating sul credito. Il tutto in sintonia con quanto visto finora sulle piazze d’Europa e Asia, all’indomani di una seduta che ha visto il Dow guadagnare lo 0.4%, ai massimi da settembre 2008.

Nel frattempo l’asta in Portogallo e’ andata male e un sondaggio di Tankan in Giappone ha mostrato un calo della fiducia tra le maggiori societa’ manifatturiere: e’ la prima volta che questo accade in quasi due anni.

I dati macro pubblicati in Usa non hanno fatto nulla per invertire la tendenza. In ottobre i flussi di capitale netti a lungo termine di ottobre sono calati a $27.6 miliardi da 77.2. La produzione industriale e’ risultata piu’ alta del previsto, segnando un ritorno alla crescita dopo le battute d’arresto dei due mesi precedenti che avevano interrotto una serie positiva che si protraeva da 14 mesi.

Dai seduta prezzi al consumo di novembre e’ emersa una situazione sotto controllo sotto il profilo inflativo, mentre l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera dell’area di New York e’ risultato migliore delle stime. Le richieste di prestito immobiliare sono calate rispetto alla settimana precedente, a causa dei tassi di interesse piu’ alti.

Minacciata dunque la serie positiva di sei sedute dell’S&P 500. Da quando e’ incominciata la fase rialzista i primi di marzo del 2009, quando i listini avevano toccato il fondo, ovvero i minimi di 12 anni, mai Wall Street e’ riuscita a infilare una serie di sette giornate positive di fila. Nel frattempo i prezzi dei Treasuries stanno cedendo quota, spingendo in progresso i rendimenti.

Pesano le vendite viste sugli altri mercati di tutto il mondo, con i dati macro su manifattura e inflazione che non sono riusciti a innescare un’inversione di tendenza. Questo dopo che le parole pronunciate ieri da Ben Bernanke & Co. non hanno dato grande fiducia al mercato. La Fed ha precisato che anche un’economia in ripresa non convincerebbe la banca centrale a rinunciare alle nuove misure straordinarie di allentamento monetario che prevedono l’acquisto di $600 miliardi di bond a lungo termine e ribattezzata QE2 (seconda tornata di Quantitative Easing).

Nel contesto sul fronte economico, rimangono da conoscere le cifre sul mercato immobiliare, con la lettura dell’indice relativo a dicembre a cura del NAHB che verra’ annunciata alle 16 italiane.

In ambito di notizie societarie Yahoo! ha confermato la decisione di ridurre del 4% la forza lavoro. All’interno della sfera farmaceutica Novartis AG assumera’ il controllo di Alcon, la maggiore societa’ per la cura dei problemi agli occhi, dopo aver messo sul tavolo $12.9 miliardi per la quota azionario che non le appartiene. Messa cosi’ la parola fine alla disputa con gli azionisti di minoranza che durava da 11 mesi.

Intanto le paure per un contagio della crisi del debito sovrano europeo tornano a farsi vive dopo che un’agenzia ha avvertito che potrebbe declassare il rating sul credito di Madrid. La borsa subisce un calo del 2%, trascinata al ribasso dalle banche.

Tutte le piazze del Vecchio Continente sono negative (Stoxx 50 -1.15%, Ftse 100 londinese -0.46%, DAX tedesco -0.71%, CAC francese -0.89%, Milano -1.57%) dopo che Moody’s ha avvertito che la Spagna e’ vulnerabile allo stress considerando le necessita’ di rifinanziamento di cui avra’ bisogno nel 2011 la fragilita’ della fiducia del mercato in Madrid. Dunque il giudizio di Aa1 potrebbe essere rivisto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dell’1.11% a quota $87.3 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -1.23% a $1387 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in flessione dello 0.23% a quota $1.3348. Quanto ai Treasury prezzi sotto pressione, con il rendimento del decennale macina punti base attestandosi a quota 3.43%.