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VISA E MASTERCARD NON SOFFOCANO IL MERCATO

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Il mercato delle carte di credito e’ chiaramente dominato da Visa e MasterCard, che al momento controllano circa il 75% del giro d’affari di $1.3 trilioni.
Dal punto di vista del consumatore, pero’, le asserzioni dell’antitrust statunitense, secondo il quale il monopolio di Visa e MAsterCard non darebbe grosse possibilita’ di scelta ai consumatori, lasciano il tempo che trovano. In un certo senso come nel caso Microsoft.

I fatti sono i seguenti: Visa e MasterCard sono associazioni non-profit che operano attraverso una rete di 8500 banche che emettono le carte di credito sotto il nome Visa o MasterCard. Le due societa’ si occupano delle procedure di pagamento, ma sono le banche che fissano i tassi d’interesse, il limite di credito e le offerte speciali ai clienti.

Il procedimento antitrust del Dipartimento di giustizia sostiene che le due societa’ sono controllate dallo stesso gruppo di istituzioni bancarie, in una situazione nota come ‘doppio governo’, e accusa Visa e MasterCard di proibire alle banche l’emissione di carte concorrenti quali American Express e Discover. Inoltre la dualita’ della regolamentazione permette ai dirigenti delle banche associate con MasterCard di far parte del consiglio di amministrazione di Visa e viceversa. Con l’effetto di soffocare la concorrenza tra le due reti di carte di credito.

Se il dominio delle due societa’ ha ridotto oppure no la disponibilita’ del credito ai consumatori, e’ pero’ un’altra storia. In un Paese con una cosi’ alta disponibilita’ di credito, gli standard comuni di Visa e MasterCard hanno probabilmente aiutato ad ampliare l’uso delle carte di credito, cosi’ come gli standard di Windows di Microsoft possono aver incrementato l’uso dei computer tra i consumatori.

La situazione e’ molto simile a quella relativa al predominio di Windows sul mercato dei PC. I produttori di computer lottano tenacemente sul mercato, aggiungendo funzioni e tagliando i prezzi, a tutto vantaggio dei consumatori. Mentre si verifica questa concorrenza a livello commerciale, il solo fattore che rende tutti questi PC attraenti per il consumatore e’ lo standard comune del sistema operativo Windows.

Anche dalla concorrenza tra le banche che emettono le carte ha sui consumatori un effetto positivo. Molti utenti ottengono infatti crediti estremamente vantaggiosi, con tassi iniziali vicino allo 0% d’interesse, insieme alla certezza che la loro nuova carta Visa o MasterCard verra’ accettata quasi ovunque negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda i limiti alla possibilita’ di scelta dei consumatori, dobbiamo ricordare che anche le altre societa’ del settore hanno accesso al mercato, e i consumatori sono liberi di scegliere quale carta di credito ottenere.
Tuttavia molti americani sembrano preferire Visa e MasterCard, data la loro maggiore diffusione.

Il vero problema potrebbe essere un credito troppo vantaggioso per i consumatori, dopo che la risposta alla pubblicita’ per corrispondenza e’ scesa l’anno scorso all’1%, il livello piu’ basso mai raggiunto. I tassi d’interesse sulle carte di credito, mediamente pari al 15,5% nel primo trimestre del 2000, sono appena al di sopra dei livelli dell’anno scorso, nonostante gli sforzi della Fed di aumentare i tassi.

La causa governativa si basa, come gia’ avvenuto per Microsoft, sul timore che l’innovazione futura rimanga nelle mani di poche grandi societa’ come Visa e MasterCard. Ne e’ un esempio il ritardo nell’introduzione di nuovi prodotti finanziari, quali le carte di credito ‘intelligenti’ (‘smart card’).

Le preoccupazioni del governo americano sul monopolio di Visa e Mastercard, riguardano anche il fatto che l’uso del credito su Internet e’ ben lontano dall’essere definito.

Cosi’ come nel processo contro Microsoft, Visa e MasterCard si trovano di fronte una dura, se non impossibile battaglia.

E’ difficile giudicare se la diffusione di Visa e MasterCard abbia influito o meno sull’aumentato del numero di carte di credito, con grande beneficio per l’intera economia.

*Sara Moreno e’ un’economista specializzata nei settori dell’abbigliamento, arredamento e piccoli elettrodomestici del mercato di Hawaii e Puerto Rico.