Mercati

Unicredit, unione fra Bph e Pekao

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Non esiste ancora un modello prefigurato per l’unione delle strutture organizzative delle banche Bph e Pekao, controllate polacche di Unicredit, ma già si sa che sarà pronto per l’inizio del 2007. Nel mese di ottobre dovrebbe essere stabilita la struttura delle cariche. Lo dichiara, ieri, il presidente di Bph, Jozef Wancer. “Ci aspettiamo che nei mesi di settembre-ottobre, verrano prese importanti decisioni”, dice Wancer, specificando che saranno adottati provvedimenti, miranti alla riduzione del personale nella banca.
L’accordo dell’aprile scorso fra l’istituto di piazza Cordusio e il governo di Varsavia prevede la vendita del marchio Bph e di duecento filiali della stessa banca a un investitore terzo.
Per procedere alla scissione interna a Bph e alla conseguente fusione della “mini-Bph” con Pekao, l’allora primo ministro Kazimierz Marcinkiewicz si era impegnato a riformare il diritto bancario polacco, che attualmente non prevede il caso di una scissione interna a un istituto finanziario.
Ad oggi, la riforma del sistema bancario è ferma nel Sejm, con il serio rischio che non proceda nel suo normale iter parlamentare per l’opposizione dei partiti più radicali (Autodifesa e Lega delle famiglie polacche), nel frattempo entrati nel governo con Diritto e giustizia. Wancer assicura che, in caso di stallo sul fronte parlamentare, si procederà alla fusione fra Pekao e l’intera Bph. Solo in un secondo momento verranno vendute le postazioni di Bph.
Intanto, sempre ieri, il cda di Unicredit ha varato due passaggi chiave verso la nuova struttura organizzativa del Gruppo nell’Europa centro-est. L’istituto di piazza Cordusio ha conferito a Bank Austria (entrata nell’orbita Unicreidt dopo la maxiunione con Hvb) un ramo d’azienda, costituito dalle proprie partecipazioni bancarie nell’Europa centro-orientale.Contemporaneamente ha trasferito sotto il suo diretto controllo l’intera partecipazione in Bph dell’istituto austriaco, pari al 71,03 per cento del capitale.