Economia

Unicredit: cosa dice l’analisi tecnica nel breve e medio periodo

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Mattinata pesante per Unicredit che ha esordito con un importante gap down, scivolando poi subito al di sotto del supporto chiave a 9,25 euro: lo scenario di breve si è improvvisamente deteriorato, dopo che nelle due sedute precedenti il titolo aveva invece mostrato una buona reazione.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica una conferma sotto 9,25 aprirebbe nuovi spazi al ribasso
, prospettando un decisivo test della soglia psicologica a quota 9, che rappresenta l’ultimo baluardo a difesa dei minimi del mese scorso. Solo un pronto recupero di 9,25 euro potrà allentare la pressione, creando eventualmente i presupposti per un tentativo di ricopertura del gap a ridosso di 9,65 euro.

Grafico 4 ore – Tradingview

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Unicredit, il quadro di medio termine

Il prezzo continua ad essere chiuso nel range 9,25 – 10,50, segno di forte indecisione, solo alla rottura di uno dei livelli sarà possibile identificare un trend di medio periodo. Un’eventuale rottura sotto il livello psicologico di 9,00 euro, potrebbe veder scendere il titolo ai minimi di marzo in zona 8,00 euro.

In un’ottica rialzista, con la rottura del massimo del range, sarà essenziale osservare la reazione dei prezzi in prossimità del livello chiave a 11,00, se tale zona venisse rotta, il target a 12,00 euro è sicuramente un obbiettivo da puntare. Essenziali saranno i risvolti economici e geopolitici.

Le tensioni internazionali continuano a pesare molto sul gruppo, la banca è infatti esposta per 575 milioni di euro nei confronti di Russian Railways, la società russa omologa delle nostre Ferrovie dello Stato che ieri è stata dichiarata insolvente, secondo quanto emerge dal bilancio 2021 di Unicredit. Tale prestito rientra nei 4,5 miliardi di euro di esposizione “cross border” di Unicredit verso clientela russa.