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UK: conservatori confermati, salgono chance Brexit

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LONDRA (WSI) – La seduta prosegue in forte rialzo alla Borsa di Londra, con i mercati che accolgono con favore il materializzarsi di un risultato inaspettato alle elezioni britanniche che hanno consegnato ai conservatori al potere un mandato di altri cinque anni.

A spoglio concluso, il premier David Cameron e il suo partito possono esultare. I Tories l’hanno spuntato con ampio margine di vantaggio sui rivali labouristi, riuscendo a ottenere la maggioranza assoluta delle poltrone in parlamento. Per il partito dell’ex premier Tony Blair è invece il peggior risultato dal 1987. Evento che ha portato alle dimissioni di Ed Milliband. Se ne vanno Nick Clegg dei Liberal Democratici, che ha ottenuto 8 seggi, e Nigel Farage degli ultra conservatori antieuropeisti, che hanno ottenuto solo 2 seggi. Il vocale e polemico leader dell’Ukip non è nemmeno stato eletto al Parlamento dalla sua circoscrizione di Thanet South.

I numeri garantiscono al primo ministro di governare per altri cinque anni con una maggioranza di conservatori in Parlamento. Il risultato è una grande sorpresa, dal momento che alla vigilia tutti i sondaggi davano un testa a testa con lo sfidante Ed Milliband.

In Sozia si segnala un vero e proprio exploit del partito nazionalista scozzese (SNP). L’affluenza generale è stata superiora al 65%. Numeri invidiabili per l’Italia.

Gli exit poll assegnano una maggioranza di 329 seggi su 650 ai tories, mentre il centro sinistra deve accontentarsi di 233 seggi. Ai Liberl Democratici di Nick Clegg andrebbero solo 8 eggi, mentre al partito scozzese, che aveva aperto a una possibile alleanza con i labouristi, ben 56. Un solo seggio per il partito anti europeista UKIP di Nigel Farage.

Allo stesso tempo, però, con Cameron al governo aumentano anche le chance di una Brexit. In caso di vittoria, infatti, i conservatori hanno promesso di indire un referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Il Ftse 100 di Londra guadagna il 2% tra volumi altissimi. I migliori settori risultano essere banche, energetici e costruttori immobiliari. Solo tra le 8 e le 10 del mattino sono passati di mano titoli di aziende quotate alla City per un valore complessivo di €4,2 miliardi, un terzo del totale di ieri. Vola anche la sterlina.

A rovinare la festa è arrivata però una nota di Moody’s in cui l’agenzia di rating americana avverte come un referendum sul futuro del Regno Unito all’interno del blocco a 28 potrebbe compromettere la crescita economica e portare a un downgrade della qualità del credito.

(DaC)