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UE, COMPROMESSO RAGGIUNTO SUL FISCO

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Dopo due anni di scontri, i quindici Paesi dell’Unione europea hanno trovato un compromesso oggi a Feira, Portogallo, sul trattamento fiscale del risparmio.

L’Austria ha accettato il compromesso proposto nel corso del vertice tra capi di Stato e di governo della Ue. Vienna insomma non si oppone a che i partner adottino nei prossimi dieci anni lo scambio di informazioni sui conti bancari dei non residenti. Il via libera è stato dato dopo l’assicurazione che questo sistema non si applicherà ai cittadini residenti.

L’accordo, teso a dare uniformità ai trattamenti fiscali e a combattere l’evasione, è stato reso possibile anche perché nel compromesso non si fa più riferimento al livello dell’euroritenuta sugli interessi (si era parlato di un 20% uguale per tutti; ai non residenti l’Austria applica oggi il 25%; l’Italia il 27%).

Non è ancora chiaro se e quanto l’ok austriaco sul fronte fiscale abbia rappresentato moneta di scambio per l’ammorbidimento o la cessazione delle sanzioni unilaterali adottate dagli altri Paesi Ue contro la presenza, nella coalizione del governo di Vienna, del partito di estrema destra di Joerg Haider.