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Ubs: “Nessuna illusione, questa volta la Fed non salverà i mercati”

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Meglio mettersi l’anima in pace. Una nuova sforbiciata dei tassi di interesse da parte della Fed non darà ossigeno al mercato azionario. L’avvertimento arriva da UBS, secondo cui la correlazione tra p/e delle società dello S & P 500 e costo del denaro si è ormai interrotta a causa del lungo periodo di tassi bassi, che ormai va avanti dai primi anni del 2000.

Una dimostrazione? Dallo scorso luglio, ovvero da quando la Fed ha ridotto i tassi per la prima volta in oltre un decenni,  l’andamento dello S & P 500 mostra un saldo negativo. E anche per il futuro, non sembra ci saranno cambiamenti in tal senso.

“È probabile che i prossimi tagli ai tassi della Fed non daranno nessuna boccata di ossigeno alle Borse”, ha spiegato Francois Trahan, strategist della banca elvetica in una nota. “Quello che succedeva negli anni ’90, quando esisteva una relazione tra tassi di interesse e investimenti non esiste più oggi”

Negli ultimi mesi i mercati finanziari hanno mostrato un andamento volatile per via della guerra commerciale.  L’ultima batosta, che ha fatto alzare il livello di allerta, è arrivato dal settore manifatturiero statunitense che, per la prima volta dal 2016, ha segnato una contrazione.

Nel frattempo, i trader considerano come probabile al 40% un ulteriore taglio dei tassi da parte della Fed  nella riunione di fine di ottobre e una probabilità del 67% di almeno una riduzione del costo del denaro a dicembre.