Economia

Trattato TTIP: difficile accordo entro 2015. Il pomo della discordia

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NEW YORK (WSI) – L’accordo tra gli Stati Uniti e l’Unione europea per lanciare il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, molto probabilmente, non sarà raggiunto entro la scadenza, precedentemente fissata al dicembre del 2015. Lo hanno ammesso gli stessi funzionari dell’Ue. “Non possiamo escludere che possa volerci più tempo”, ha detto, stando a quanto riporta il sito EU Observer, il ministro delle finanze lettone Edgars Rinkevics, il cui paese, la Lettonia, detiene al momento la presidenza dell’Ue. Rinkevics ha rilasciato la dichiarazione alla stampa, a seguito di un incontro tra i ministri Ue del commercio, che si è tenuto mercoledì, 25 marzo.

“Dobbiamo fare del nostro meglio per arrivare a un’intesa, ma non vogliamo raggiungere un accordo giusto per farlo – ha aggiunto – La volontà politica c’è, ma accettiamo anche che potrebbe volerci di più”.

In ogni caso, ha aggiunto Cecilia Malmstrom, commissaria Ue al commercio, “il nostro obiettivo è di giungere a una conclusione sotto il governo Obama…ma non posso darvi una data”. Malmstrom ha aggiunto che il Trattato potrebbe essere ratificato anche durante il ciclo di elezioni presidenziali degli Usa, che inizierà nell’autunno di quest’anno, quando i partiti repubblicano e democratico daranno il via alle primarie per poi nominare i candidati in vista delle elezioni per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti, nel novembre del 2016.

Pomo della discordia per i ministri rimane il meccanismo di protezione degli investitori- noto con la sigla ISDS – che permette alle aziende di portare i governi in tribunale, nel caso di presunte discriminazioni nei loro confronti o di leggi che possano minacciare i loro investimenti.

“L’ISDS è una patata bollente”, ha detto Rinkevics, sottolineando che ci sono “opinioni differenti” tra i ministri. Il ministro ha precisato comunque che “sono stati compiuti progressi nell’allineare le nostre opinioni”.

La Commissione europea è stata chiara sulla necessità di includere il regime di protezione degli investitori nel TTIP. E spera al contempo di smorzare le critiche, secondo cui l’ISDS permetterebbe alle multinazionali di impedire ai governi di regolare il commercio nell’interesse pubblico.

Nel corso di un’audizione al Parlamento europeo, Malmstrom ha riferito che l’Unione europea potrebbe proporre l’inclusione di un articolo nel testo, che chiarirebbe che i governi sono liberi di puntare a obiettivi che considerano appropriati per l’interesse pubblico e che le regole sulla protezione degli investimenti non significano per le aziende che il regime normativo in cui investono rimarrà lo stesso.

La Commissione proporrà anche la creazione di un tribunale permanente che decida sui casi.

Da segnalare che l’Europa, secondo alcune fonti, avrebbe già chiesto comunque modifiche al patto, tra cui l’esclusione dal processo di privatizzazioni di alcuni settori considerati cruciali. (Lna)

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Fonte: The EU Observer