Trader il mestiere del futuro
Avete notato che al giorno d’ oggi siamo sempre più bombardati di pubblicità di brokers che vogliono far aprire conti correnti a più persone possibili, affinché inizino ad operare in borsa?
Questa situzione è data dal fatto che il mestiere del Trader è in notevole ascesa, sia per chi vuole arrotondare lo stipendio sia per chi vuole fare del trading uno stile di vita e vivere di questo.
Un altro aspetto fondamentale della crescita di questo settore è lo spostamento sempre maggiore da economia reale a economia finanziaria, dove molte imprese quotate fanno della finanza sempre una maggiore percentuale del loro core business.
Attualmente in Italia ci sono circa 13 milioni di conti aperti on-line. Di questi 4 milioni e 600 mila possono effettuare trading online e 500.000 sono movimentati (cioè l’11%).
Le operazio su IDEM e derivati rappresentano invece il 29% degli eseguiti e sono incostante aumento.
Considerando 60 milioni circa di abitanti non sono numeri da poco.
Il problema è che più del 90% di queste persone non riesce ad essere profittevole, tanto da essersi instillata nella mente delle persone la diceria che è impossibile riuscire a guadagnare in borsa.
Su questo pensiero non sono in alcun modo d’ accordo perchè fare utili, ed anche utili di rilievo è possibile, non di certo ascoltando telegiornali o guardando qualche notizia su internet e nemmeno entrando in Borsa a casaccio senza alcuna preparazione, ci vuole impegno e dedizione nel formarsi adeguatamente imparando ad utilizzare strumenti di analisi concreti.
La formazione adeguata è molto rara e non si trova nelle università, per questo noi di Rating&Consulting abbiamo creato un percorso formativo della durata di un anno che comprende 25 corsi ad un prezzo di lancio, che porterà i partecipanti ad essere profittevoli sul mercato con consapevolezza.
Passando all’indice Ftsemib ed osservando i volumi possiamo notare come sono elevati ed in fase con i prezzi.
Anticipano la possibile salita del ciclo Annuale Fusion, iniziato sull’ ultimo minimo (dove indicato con la freccia rossa) ed in forte rialzo che dovrebbe riportare i prezzi del future Italiano, entro la fine del 2018, in area 26000/27000.
Tuttavia la versione B presentata diverse volte ed ancora probabile, benché in percentuale notevolmente inferiore rispetto alla prima, non è da sottovalutare.
Soprattutto è arrivata a target.
Nel caso si verificasse sarebbe una discesa repentina, rapida e devastante che prenderebbe tutti impreparati, la chiusura di coda di un ciclo secolare prima di un reale mercato toro di lunghissimo periodo.
Come dicevo una previsione percentualmente poco probabile, anche se egoisticamente me la augurerei, non so se rendo l’idea…
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