Economia

Tassa di successione, l’Italia a confronto con l’Europa

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La pressione fiscale italiana è fra le più elevate d’Europa, ma la tassa di successione non contribuisce molto a questo posizionamento elevato in classifica. Con un’aliquota che va dal 4 all’8% la gravità del prelievo sui beni immobili che passano agli eredi è fra le più contenute d’Europa [tutti i seguenti dati sulla tassazione delle eredità provengono dall’ultimo rapporto EY dedicato al tema].

Tassa di successione: il confronto in Europa

Secondo i sostenitori dell’aumento della tassa di successione lo stato potrebbe ricavare risorse danneggiando meno l’attività economica rispetto ad altre tipologie d’imposta: tassare i patrimoni ha meno effetti negativi sul Pil rispetto alla tassazione sul lavoro.
Non è detto che un Paese con una pressione fiscale elevata sia necessariamente severo con le eredità e l’Italia non è l’unica anomalia. In Svezia, ad esempio, la tassa di successione è stata completamente abolita nel 2004; eppure la pressione fiscale svedese, ovvero il gettito in rapporto al Pil, risulta il quarto più elevato al mondo, al 43,9%. In Francia la pressione fiscale è ancora più elevata (46,1%, la più alta al mondo), e la tassa di successione c’è, con aliquote che partono dal 5% (fino a 8mila euro circa) per arrivare al 45% (oltre 1,8 milioni di euro).
In mezzo a questi due estremi si trovano varie sfumature diverse. In Spagna si parte dallo 0% al 34%; in Germania dal 7 al 50%. Ovviamente, stiamo parlando di criteri differenziati al proprio interno per cui non direttamente comparabili.
E ancora, Portogallo, Norvegia e Malta non impongono alcuna tassa di successione. 

Il quadro, dunque, è variegato: l’Italia è fra i Paesi che estraggono meno tasse dalle eredità, ma esiste una lista considerevole di Paesi in Europa, che una tassa sulle successioni nemmeno ce l’ha.

L’appello dell’Ocse per incrementarla

Sulla questione è intervenuta anche l’Ocse con un’appello volto ad incrementare il peso delle tasse di successione, a maggior ragione dopo il Covid-19. La ragione è la seguente: tassare poco le eredità tende a mantenere intatte, se non ad accrescere le diseguaglianze sociali.

“La tassazione delle successioni può svolgere un ruolo particolarmente importante nel contesto attuale. La disuguaglianza nella ricchezza è elevata ed è aumentata in alcuni paesi negli ultimi decenni “, ha affermato l’Ocse in un recente rapporto. “Le eredità sono anche distribuite in modo diseguale tra le famiglie, ed è probabile che crescano in valore (se le tendenze dei prezzi delle attività continuano) e in numero (con l’invecchiamento della generazione del baby boom). La crisi del Covid-19 metterà i paesi sotto maggiore pressione per aumentare le entrate aggiuntive e affrontare le disuguaglianze, che si sono aggravate dall’inizio della pandemia “.