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Corporate tax, Svizzera: referendum decide futuro tasse sulle multinazionali

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Il prossimo 19 maggio la Svizzera sarà chiamata a votare un referendum che in grado di determinare la permanenza delle multinazionali nel Paese e il gettito fiscale che da essa deriva. Infatti, una vittoria del abrogherebbe la legge federale che ha messo in linea la tassazione dei redditi delle società con le linee guida internazionali – annullando i trattamenti speciali sull’aliquota applicata per le corporation che hanno stabilito la sede in Svizzera. In caso di vittoria del No, si solleverebbe il problema del gettito fiscale in quanto le società potrebbero decidere di abbandonare il Paese (generando un “buco” di 2 miliardi di franchi, secondo i sostenitori del Sì).

L’aliquota ordinaria sui redditi societari al 24,16%, in linea con quella italiana (24%), verrebbe applicata anche alle multinazionali nel caso la norma non venisse abrogata. Non è chiaro quanto le multinazionali andrebbero a pagare in più rispetto agli accordi attuali, in quanto questi ultmi sono negoziati su base individuale con i singoli cantoni e i loro termini non sono pubblici.

Per la Svizzera si tratta di una questione di grande rilevanza, dato il peso che le società interessate dal rincaro, secondo la consultancy firm McKinsey, è pari a un terzo del Pil prodotto, a metà del gettito dell’imposta sui redditi societari. A questi aspetti si aggiunge la possibile ricaduta sull’occupazione: un lavoratore su quattro gravita intorno alle multinazionali basate nel Paese.

Nonostante l’immediato impatto sul gettito, sembra che gli elettori svizzeri propendano a favore della riforma fiscale, con un supporto per il No stimato al 59%, secondo l’ultimo sondaggio diffuso dall’emittente Srg.