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STRATEGIE: LIQUIDITA’ IN ATTESA DI NUOVI SEGNALI

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(WSI) – Ancora un nulla di fatto per il mercato azionario. Gli indici principali rimangono in corrispondenza dei massimi di periodo, senza trovare però la forza di allungare il passo. A livello settoriale continua a mancare l’effetto traino che il settore finanziario (oramai in stallo da 2 mesi) aveva esercitato sui listini nei mesi precedenti. Il mercato è poi frenato dal forte rimbalzo del dollaro Usa, ritornato verso 1,4300 contro euro. La capacità degli indici di mantenere le posizioni pur in corrispondenza di un ritorno di forza del biglietto verde va comunque registrata positivamente.

Sempre in ottica intermarket la tenuta del mercato delle commodities, nonostante il rimbalzo del dollaro con cui esiste una correlazione inversa, segnala una domanda che tiene sul fronte dell’economia reale e fornisce di conseguenza un segnale positivo per il mercato azionario. Per quanto riguarda la volatilità implicita, il Vix rimane stabilmente sui minimi dell’anno, a conferma di una quadro di fondo ancora sereno. Non muta quindi il quadro tecnico. Di qui a fine gennaio sembrano esserci le condizioni per una prosecuzione della salita verso quelli che abbiamo indicato più volte come gli obiettivi finali del bear market rally in essere dal marzo di quest’anno: 1200 per lo S&P500; 11000 per il Dow Jones Industrial e 2320 per il Nasdaq Composite.

Il margine di rialzo appare comunque risicato, per cui non bisogna farsi prendere da eccessiva euforia. Al raggiungimento degli obiettivi indicati sarà poi opportuno alleggerire significativamente l’esposizione azionaria, mettendosi liquidi in attesa di nuovi segnali dai mercati. Nel corso del 2010, infatti, si andrà progressivamente esaurendo l’effetto liquidità che ha spinto al rialzo tutte le asset class (azioni, obbligazioni e materie prime) negli ultimi 9 mesi, e solo aspettative di utili in ripresa potranno consentire una crescita sostenibile del mercato azionario.

Per mantenere un’impostazione tonica per le prossime settimane è necessaria la tenuta dell’area 1020/40 per lo S&P500 (supporto intermedio 1065/80), e un segnale di ripresa degli acquisti si avrebbe su chiusura settimanale sopra 1115. Per il Dow è importante la tenuta dell’area 9950-10000 (supporto intermedio 10100), e gli acquisti riprenderebbero su chiusura settimanale sopra 10500. Sul Nasdaq il tono rimane positivo finché l’indice staziona sopra 2110 (estensioni 2020/40), e la salita riprenderebbe su chiusura settimanale al di sopra di 2200/20. Come già indicato la scorsa settimana, anche se non possiamo essere particolarmente positivi per le prospettive 2010, nell’immediato (i prossimi 1-3 mesi per lo meno) dovrebbero rimanere moderatamente positivi per l’azionario, grazie al persistere dell’effetto liquidità.

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