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SENZA CUCCIA, MEDIOBANCA CAMBIERA’ FACCIA

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Al di là di qualsiasi giudizio di merito, dopo la morte di Enrico Cuccia poco resterà come prima.

Benchè si sapesse da tempo che le condizioni di salute del presidente onorario di Mediobanca non fossero buone, i mercati hanno reagito con molta forza all’annuncio del decesso. E non stupisce venire a sapere che il numero uno di Via Filodrammatici in realtà già da ieri era stato ricoverato in gran segreto all’ospedale milanese Fondazione Monzino.

Del resto la riservatezza assoluta era una caratteristica sia dell’uomo Cuccia che del banchiere, consapevole che ogni parola o indiscrezione, una volta uscita dal suo studio, avrebbe potuto spostare denaro e destini nel Paese.

Nessuno darà mai una conferma, ma questa mattina sono in molti a leggere sotto una nuova luce l’improvviso annuncio del passaggio di Stefano Preda dalla presidenza di Borsa spa alla massima carica della joint-venture costituita da Mediobanca e Mediolanum: la sensazione è che già ieri sera si sapesse che Cuccia stava per andarsene. O addirittura che fosse già morto.

Ora l’interrogativo riguarda il futuro. Di Mediobanca, certamente, ma anche dell’intero panorama bancario e finanziario italiano. Cosa accadrà al salotto buono della finanza? Wall Street Italia ne ha parlato con Damiano Agosti, gestore di Capital Gest.

Si ha come la sensazione che il mercato, sia pure con cinismo, si sia liberato di un’ingessatura. Come si spiega?

“La figura di Cuccia era tale da garantire di per sé un certo equilibrio nell’assetto della finanza italiana”.

Questo perché c’è stata una sorta di identificazione tra l’uomo e Mediobanca?

“Sì. Ora che lui manca, lo stesso ruolo di Via Filodrammatici è destinato a cambiare, anche sulla spinta di un diverso contesto finanziario a livello mondiale, che quindi investe anche l’Europa e l’Italia”.

Unicredito ha appena aumentato la sua quota in Mediobanca. Cosa si può prevedere?

“Ora è difficile immaginare tutti i possibili sviluppi, ma certamente si andrà verso una fase di forte consolidamento nel panorama italiano, già pronto ai blocchi di partenza”.

Insomma, morto Cuccia si deve ricomporre una nuova geometria.

“Sì, insisto sul tasto del consolidamento; sembra una strada obbligata, anche per evitare che protagonisti bancari e finanziari stranieri possano arrivare in Italia e muoversi a piacimento”.

E Generali?

“Generali è una public company con il 12% di Mediobanca”.

Dunque è scalabile?

“Se metto sul mercato Mediobanca, certo metto sul mercato anche Generali”.