(9Colonne) – Roma, 6 mar – “Se l’accordo risulterà gradito ai nanetti vorrà dire che il nuovo sistema elettorale sarà pessimo. Se invece i nanetti strilleranno a perdifiato, vorrà dire che è accettabile”. E’ quanto si legge in un editoriale di Giovanni Sartori sulla prima pagina del Corriere della Sera dal titolo “La regola dei nanetti”, che accompagna l’avvio della trattativa di Romano Prodi sulla legge elettorale, dopo l’invito di Napolitano alla ricerca delle larghe intese sui temi istituzionali (oggi ci sarà un vertice con i presidenti delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, Luciano Violante ed Enzo Bianco e dalla prossima settimana partiranno gli incontri tra il premier e i rappresentati dei partiti). “Nei suoi dodici punti all’Unione Prodi nemmeno menzionava la riforma del sistema elettorale – nota il politologo -. Ma nel presentarsi al Senato per la fiducia questa riforma diventa la massima urgenza, la priorità prioritaria. Bene. A condizione, però, che il nuovo sistema elettorale risulti largamente ‘condiviso’. Ancora una volta, bene. Ma condiviso da chi, tra chi? Tra tutti, ivi inclusi i ‘nanetti’ (partitini, partitucci e cespugliotti), oppure dai partiti maggiori di entrambi gli schieramenti senza nanetti? Nel primo caso l’esploratore di Prodi, il ministro Chiti, perde tempo in inutili girotondi. Lo sa anche il mio gatto che i nanetti combatteranno a morte qualsiasi riforma sensata, visto che qualsiasi riforma sensata ne deve richiedere la decapitazione”.
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