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Sanzioni Russia: Ok del Parlamento Ue a embargo totale su energia russa

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Nelle sanzioni contro Mosca, il pressing sull’Ue per uno stop all’energia russa aumenta sempre di più e arriva non solo da Kiev, ma anche dal Parlamento europeo che, ieri, in una risoluzione destinata a creare uno spartiacque nel percorso ha chiesto di applicare l’embargo “totale e immediato” all’energia russa. A tutte le fonti che l’Europa importa: carbone, petrolio e soprattutto gas.

L’emendamento presentato da Ppe, S&D, Renew, Greens e Ecr, che ha proposto di sostituire alle parole “embargo il prima possibile” le più nette “embargo immediato e totale” è passato con 413, 93 contrari e 46 astenuti. La risoluzione è stata approvata con 513 voti a favore, 22 contrari e 19 astenuti.

D’ora in poi, dunque, ogni tentennamento sullo stop all’energia russa sarà imputabile esclusivamente all’esecutivo Ue e ai governi dei Paesi membri.

I nodi da sciogliere

Il sì di Strasburgo è giunto proprio mentre alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri si consumava una nuova frenata sull’ok al quinto pacchetto di sanzioni, che include il carbone.

Alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri (Coreper), invece, l’approvazione rapida non è arrivata, complici alcuni dubbi tecnici e i malumori di un’Ungheria tornata alla carica dopo la rielezione di Viktor Orban.

Il si’ di Strasburgo è giunto mentre a Bruxelles i tecnici delle capitali europee sono stati impegnati ore a limare tutti i nodi del quinto pacchetto di sanzioni. Due, innanzitutto. Quello relativo alle eccezioni inserite nel divieto di accesso ai porti europei per le navi russe, che ha incontrato i dubbi di Grecia e Polonia. E quello relativo ai contratti esistenti tra le aziende europee e Mosca sull’import di carbone. L’Ue si è resa conto che un embargo totale e immediato avrebbe comportato ingenti penalità .

La Germania, maggior importatrice di carbone russo in Ue, ha chiesto e ottenuto un dilazionamento dell’inizio dell’embargo. Così lo start, per chi ha contratti in essere sul carbone, sarà ad agosto.

Nuova stretta da Usa e UK

Mentre l’Ue tentenna, la corsa alle sanzioni contro la Russia vede, ancora una volta, Washington e Londra dare la linea. Ieri, gli Stati Uniti hanno annunciato che, nel nuovo giro di sanzioni, ad essere colpite, saranno le due maggiori banche di Mosca, Sberbank e Alphabank.

Downing Street è andata oltre, decidendo di troncare totalmente, entro l’anno, l’import di carbone e petrolio e congelando, nel frattempo, gli asset proprio della Sberbank.