Investimenti

Risiko bancario: Caltagirone alza sua quota in Anima

Dall’Opa di Banco BPM su Anima all’Ops di Unicredit su Banco BPM. E’ in pieno fermento il risiko bancario italiano. E tra i protagonisti che muovono le pedine sullo scacchiere troviamo anche l’immobiliarista romano Francesco Caltagirone.

Dopo aver aumentato la sua partecipazione nel capitale di MPS, Caltagirone ha alzato la sua quota anche in Anima, salendo al 5 per cento. Un’operazione che porta la data del 29 novembre scorso e che è stata resa nota dalla Consob a mercati chiusi.

Caltagirone alza la sua partecipazione in Anima e Mps

Di fatto l’imprenditore può oggi vantare una partecipazione indiretta – detenuta attraverso alcune sue controllate: l’1,159% con Romana Partecipazioni 2005 Sgr, lo 0,313% con Finanziaria Italia 2005 Spa, lo 0,313% con Investimenti Finanziari 21 Srl e il 3,507% con Gamma Srl – pari al 5,292% nella società di gestione del risparmio, contro il 3,36% che deteneva alla la data dell’assemblea della società (28 marzo).

In altre parole, significa che chiunque voglia acquisire Anima dovrà negoziare con i diretti controllanti, ossia Banco Bpm, Poste Italiane, il fondo FSI e ora Caltagirone che insieme controllano il 49,4% del capitale.

A novembre sempre Caltagirone si era reso protagonista di un’altra operazione che ha visto coinvolto il Monte dei Paschi di Siena. Come sottolinea Radiocor, l’imprenditore romano, già vice presidente della Banca senese, a metà novembre, in occasione del collocamento sul mercato della terza tranche di parte della quota detenuta dal Tesoro, aveva acquistato poco più del 3,5% del capitale della banca. Oggi, nelle comunicazioni alla Consob spunta un arrotondamento della partecipazione, indiretta, attraverso la galassia di società che fanno riferimento al gruppo dell’imprenditore, al 5,02% del capitale.

Nel dettaglio la comunicazione, che riporta la data del 26 novembre, riguarda la controllata Gamma srl ai sensi del Regolamento Emittenti (articolo 119 bis comma 2) che disciplina sulle esenzioni dagli obblighi di comunicazione.

La mossa è stata particolarmente osservata dagli analisti in quanto è arrivata subito dopo l’annuncio dell’Ops di Unicredit su Banco BPM.

Unicredit- Banco BPM: quali saranno le prossime mosse

E il mercato attende con impazienza la prossima mossa di Unicredit. Nei giorni scorsi, la francese Credit Agricole è salita dal 9,9 al 15,1% di Piazza Meda e ha chiesto alla Bce l’ok ad arrivare fino al 19,9%. Inoltre i francesi hanno sostenuto che valuteranno nei prossimi sei mesi di incrementare ulteriormente la partecipazione oltre a quella che avrà con esecuzione derivati, comunque entro il 19,99% del capitale.

E’ quanto si legge nelle dichiarazioni delle intenzioni rese note alla Consob. La banca francese non intende acquisire o esercitare il controllo sul Banco. “L’operazione è pienamente coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm, rafforza le partnership industriali in essere tra il gruppo Agricole e Banco Bpm nel settore del credito al consumo e della banca-assicurazione (ramo danni), nonché testimonia l’apprezzamento di Crédit Agricole per le qualità intrinseche di Banco Bpm”, sottolinea l’azionista francese.

La banca francese ha un accordo commerciale anche con Unicredit che riguarda Amundi, società di gestione del risparmio di cui Unicredit distribuisce i prodotti.  Se i francesi scommettono su un rilancio del prezzo dell’offerta di scambio lanciata da Orcel, giudicato dagli analisti non generoso, alzare la partecipazione in Banco Bpm potrebbe aumentare il ritorno in caso di adesione all’Ops.

A fine settimana, la banca di Piazza Gae Aulenti depositerà il documento d’offerta alla Consob che lo renderà pubblico entro 90 giorni. Ma oer eventuali rilanci bisognerà attendere il prossimo anno, dopo la pubblicazione dei bilanci 2024, ma prima dell’assemblea di Unicredit del 10 aprile chiamata ad approvare l’ops.