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Ricchi americani dem corrono ad aprire conti in Svizzera. Ecco perché

La Svizzera sta diventando la meta preferita dai ricchi statunitensi. L’élite americana sta correndo ad aprire conti bancari nel paes elvetico e a trasferire centinaia di milioni di dollari fuori dagli States per paura di essere presa di mira dal presidente Donald Trump.

I timori di potenziali restrizioni sullo spostamento di denaro all’estero stanno spingendo le famiglie democratiche ultra-ricche degli Usa a spostare enormi quantità di denaro fuori dal Paese come polizza assicurativa contro l’amministrazione repubblicana.

Robert Paul, co-responsabile dei clienti privati della società di gestione patrimoniale London and Capital, ha dichiarato che si “tratta di grosse somme di denaro. Abbiamo avuto cinque casi nelle ultime tre o quattro settimane, e le somme sono state di 40 milioni di dollari, 30 milioni di dollari, 100 milioni di dollari e 50 milioni di dollari”. Cifre importanti che confermano la vastità dell’operazione.

I clienti prelevano il denaro dai conti statunitensi e aprono conti in Svizzera, per depositarlo in contanti o in strutture fiduciarie all’estero, ha dichiarato Paul.

Trump minaccia controlli sui capitali: i ricchi fuggono all’estero

Sebbene Trump non abbia discusso direttamente di imporre controlli sui capitali, gli investitori sono preoccupati per la politica del presidente.

La testimonianza di quello che sta accadendo arriva da private bank, family office e gruppi di gestione patrimoniale i quali hanno dichiarato di aver registrato un forte aumento di clienti che desiderano aprire conti bancari e di investimento con sede in Svizzera, soprattutto se conformi alle norme fiscali statunitensi.

Al Telegraph, David Lubin, del think tank di affari internazionali Chatham House, ha affermato che l’amministrazione Trump potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di controlli sui capitali che entrano nel Paese come parte del suo programma per indebolire il dollaro e attaccare il deficit commerciale degli Stati Uniti.

Judi Galst, amministratore delegato di Henley & Partners a New York, ha dichiarato che almeno un quarto dei suoi clienti sta chiedendo di spostare il denaro dagli Stati Uniti a causa della nuova amministrazione. Alcuni stanno valutando strategie di migrazione per investimenti, come il programma di visti per investitori della Nuova Zelanda, ma altri “vogliono semplicemente aprire conti bancari in Svizzera”, ha detto Galst.

“Sento parlare molto di Svizzera e Liechtenstein. Ho parlato con una banca svizzera che mi ha detto di aver aperto 12 conti di questo tipo per gli americani nelle ultime due settimane”, ha aggiunto.

Anche Pierre Gabris, fondatore e managing partner di Alpen Partners con sede a Zurigo, ha dichiarato di aver ricevuto molte richieste di informazioni da parte di americani che stavano valutando le loro opzioni in termini di residenza e di collocazione del patrimonio. Spesso queste persone avevano già un background internazionale, ad esempio radici israeliane o indiane, ha aggiunto.

È l’ultimo segnale che l’economia statunitense targata Trump non sta dando i frutti sperati. Dopo la campagna elettorale con un programma di tagli alle tasse e di deregolamentazione, i mercati avevano ipotizzato che il secondo mandato di Trump sarebbe stato favorevole alle imprese. Il suo programma politico da quando è entrato in carica ha colto di sorpresa gli investitori dopo aver lanciato una serie di misure protezionistiche, tra cui una tariffa del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio da tutto il mondo. E i venti di guerra commerciale non fanno certamente bene agli affari.