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PREZZI ALLA PRODUZIONE ITALIA, VERSO I MASSIMI

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Per i prezzi alla produzione di giugno, in Italia, gli analisti prevedono una crescita mensile pari allo 0,4%, in rallentamento rispetto allo 0,9% registrato in maggio, e un aumento su base d’anno al +6,8%. Nel mese precedente si era al 6,4%. Si tratterebbe così di un livello ai massimi dell’anno.

L’Istat, Istituto nazionale di Statistica, diffonderà il dato lunedì prossimo, 31 luglio. Gli analisti concordano sul fatto che all’origine dell’ulteriore appesantimento c’è l’andamento dei prezzi petroliferi, il cui rialzo non è ancora stato del tutto assorbito a giugno, ma ritengono anche che ci si stia avviando verso una fase di ridimensionamento.

Non si prevedono infatti nuove impennate del greggio nei prossimi due trimestri. Anzi è possibile immaginare che nel mese di agosto il dato mensile dei prezzi alla produzione sarà addirittura negativo, grazie alla discesa dei prezzi del petrolio che avrà un impatto sui beni intermedi pari a circa l’1% in meno.

Dall’analisi degli esperti comunque, non è da imputare tutto al petrolio: infatti vengono segnalati rialzi anche in altre componenti. Questo però non è un buon segnale, in quanto rappresenta un rischio per l’andamento dei prezzi al dettaglio.

Di positivo c’è che il costo del lavoro nel primo trimestre 2000 si è assestato su livelli favorevoli, tanto che si stima una crescita del costo del lavoro per unità di prodotto vicina allo zero.