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Passera scalpita. Vuole fare il politico di professione

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ROMA (WSI) – Passera scalpita. Non è un mistero che l’ex ministro volesse una nuova vita politica. E ora, dopo essersi guardato tanto intorno, punta a Fare per fermare il declino, orfano di Giannino.

I contatti con Michele Boldrin, economista alla guida del movimento, sono frequenti: e la dimostrazione di un dialogo aperto tra i due si è avuta con la partecipazione di Passera alla conferenza stampa per presentare il nuovo contenitore In cammino per cambiare, che comprende Fare e altri movimenti e associazioni, il Partito liberale italiano, Uniti verso Nord di Alessandro Cè, Progett’Azione, i Liberali italiani e il Partito federalista Europeo, gruppo che punta, con un patto pre-elettorale, alle europee 2014.

PROVE DI CANDIDATURA

Ad avvicinare i due è stato il coordinatore di Fare in Lombardia, candidato alla presidenza della Regione nel 2013 e amico di vecchia data di Passera. I contatti con l’ex ministro sarebbero poi stati agevolati dall’uscita di scena della componente filo Giannino e De Nicola del partito.

Ad allettare Passera non è tanto l’elettorato attivo di Fare, quanto la rete di contatti e la base di lavoro costruita in questi mesi: Fare può contare su un network che si è radicato sul territorio ed è stato da subito molto più ricettivo di quello che hanno consolidato negli anni alcuni grandi partiti.

Al contempo l’ex ministro sta definendo il suo programma politico e non disdegna altri interlocutori come Scelta Civica. Dunque dalle parti di Fare non si tirano indietro e non possono escludere nessuno. L’unica condizione sembra essere rappresentata «dalle garanzie sul piano etico e morale» che gli esponenti di Fare chiedono per i loro compagni di viaggio ma non c’è alcun riferimento a una linea politica. La caccia è aperta.

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