di Roberto Magnatantini (Decalia)

Mercati: la rivoluzione digitale nella sanità

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Mercati: la rivoluzione digitale nella sanità

Dire che il Covid ha trasformato le nostre società è ormai un’ovvietà, ma se tutti parlano di Amazon e Zoom, molti meno hanno sentito parlare di Teladoc o M3, due prominenti attori della digitalizzazione della salute.
Probabilmente perché l’Europa è in ritardo sull’America, il Giappone e la Cina e quindi questi nomi non sono ancora familiari. Il mercato però se n’è accorto e le performance di questi titoli non hanno niente da invidiare agli altri winners della crisi.

Se la pandemia ha avuto un forte effetto di accelerazione nell’adozione di soluzioni innovative legate alla salute, la rivoluzione era comunque già avviata. Il settore era confrontato da alcuni anni a vari fattori trasformazionali tra cui principalmente i progressi nel campo genomico, la raccolta di dati personalizzati e l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare e trattare questi dati su larga scala.

Il punto di partenza risiede in un mercato gigantesco ma che era fino a tempi recenti rimasto molto tradizionale. Il costo della salute per i paesi sviluppati è cresciuto molto più rapidamente del GDP a causa principalmente di una medicina sempre più tecnica e dell’invecchiamento delle nostre società, ma bisogna anche ammettere che pochi progressi erano stati realizzati in termini di produttività.

La tecnologia è finalmente venuta alla riscossa. La raccolta di dati in tempo reale si è democratizzata grazie anche alla democratizzazione di smartphones e smart watches.
In questo campo, nel fondo Decalia Silver Generation ci piace Dexcom, una società americana che ha sviluppato un sistema di monitoring continuo del glucosio tramite un impianto subcutaneo che insieme a vari algoritmi allevia i problemi legati al diabete. Ci troviamo pienamente nel campo del “personalized care”, a differenza del “one size fits all” che prevaleva di recente.

Un’altra società americana presente nel fondo è Veeva, che offre software e apps mobili centrati sul cloud all’industria pharma e biotech. Le sue soluzioni permettono di gestire le relazioni con i pazienti in fase di test clinici e lo sviluppo dei pipelines farmaceutici tramite il trattamento confidenziale e personalizzato dei dati.

Questa lista sarebbe incompleta senza Teladoc, l’emblematico leader US delle consultazioni mediche a distanza il cui volume di affari è cresciuto esponenzialmente con la crisi del Covid. Secondo uno studio del consulente McKinsey realizzato a fine aprile, quasi la metà degli statunitensi ha fatto ricorso a servizi di telemedicina per sostituire alcune delle visite mediche tradizionali. Nello stesso periodo dell’anno precedente, questo numero sorpassava appena il 10%…

Anche se come già detto l’Europa accusa un certo ritardo in questo campo, alcune società sono comunque degli attori di rilievo. Philips ne è un buon esempio, essendo molto innovativa nel “Connected Care”, notevolmente con la sua soluzione chiamata IntelliVue che permette di seguire in tempo reale i dati che si riferiscono alla salute dei pazienti ospedalizzati.
La società olandese è anche ben posizionata nel segmento del software e dei servizi cloud per aiutare gli ospedali a gestire la crescente massa e complessità dei loro dati.

Siccome è impossibile parlare del settore della salute senza menzionare l’aspetto regolativo, è interessante segnalare che numerosi governi sono stati molto reattivi e hanno adattato le loro norme per permettere di affrontare la pandemia. La Germania ha per esempio approvato una legge che renderà obbligatoria la digitalizzazione delle prescrizioni mediche a partire da aprile del 2022.
Due probabili beneficiari di questa misura saranno la svizzera Zum Rose e la tedesca Shop Apotheke. Tutte e due operano su un modello di farmacia online, una vera e propria rivoluzione in un’industria che opera tuttora su modelli inalterati da secoli. Ma senza sorprese Amazon non è mai lontana e ha recentemente annunciato il suo ingresso su questo mercato, inizialmente in America.

Un ultimo segmento nel quale la rivoluzione digitale fa rapidi progressi è quello dello sviluppo e della produzione di farmaceutici. Un attore di rilievo in questo campo è la tedesca Sartorius, la cui piattaforma digitale offre tra l’altro delle soluzioni per l’analisi cellulare e la quantificazione virale ai suoi clienti della biopharma, sempre più attenti alla velocità e all’efficienza dello sviluppo dei loro farmaci.

Tutte queste società sono chiaramente tra i vincitori della pandemia e le loro performance borsistiche sono in alcuni casi spettacolari, il che le rende vulnerabili a prese di profitti. La rotazione settoriale delle ultime settimane ne ha dato un’illustrazione, principalmente a seguito delle speranze legate ai vari vaccini in corso di sviluppo.
La nostra opinione sul tema resta comunque molto costruttiva a lungo termine, dal momento che siamo solo agli albori della rivoluzione digitale del settore della salute.