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NYSE: PRESENTATA OFFERTA PER ACQUISTO EURONEXT

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BORSA: NYSE PUNTA EURONEXT,NASCE COLOSSO TRANSATLANTICO/ANSA

Il New York Stock Exchange scopre le carte: per inglobare Euronext, la Borsa americana ha messo sul piatto 8 miliardi di euro, da pagare sia in contanti che in azioni. L’obiettivo, condiviso in pieno dai vertici del gruppo europeo, è quello di creare il più grande operatore di Borsa al mondo: un colosso transatlantico da 16 miliardi di euro. Un progetto ambizioso che piace anche al consiglio di Euronext, che a poche ore dalla presentazione dell’offerta, l’ha immediatamente giudicata positiva e “più attraente” rispetto alla proposta di fusione avanzata dalla Deutsche Boerse.

Ora la parola passa agli azionisti del consorzio europeo: starà a loro domani, in occasione dell’assemblea annuale, esprimere il loro giudizio sulle due offerte, confermando il parere del consiglio di sorveglianza, favorevole al Nyse, o contestandone la scelta. Il cda dovrà necessariamente tenerne conto, prima di formulare una raccomandazione finale agli azionisti in una futura assemblea straordinaria. La prima proposta da esaminare sarà appunto quella americana.

Il New York Stock Exchange ha presentato un’offerta mista: gli azionisti di Euronext riceveranno un’azione Nyse e 21,32 euro in contanti per ogni azione Euronext, per un ammontare totale di circa 71 euro per azione. Un prezzo inferiore rispetto alla quotazione del titolo di venerdì scorso, ma molto superiore rispetto al prezzo segnato oggi dopo una seduta da dimenticare in cui il gruppo ha perso oltre il 9% scendendo a 67,55 euro.

La fusione con un mercato del calibro di quello americano darà vita a un gigante del settore, in grado di gestire 4.000 società quotate con una capitalizzazione complessiva di oltre 20.000 miliardi di dollari.

Ma oltre ai titoli azionari, sulle due piazze saranno scambiati anche prodotti derivati, particolarmente stuzzicanti soprattutto per New York. Oltre che le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona, Euronext controlla infatti anche il Liffe, London International Financial Futures and Options Exchange, dove vengono scambiati i derivati.

In base alle previsioni contenute nel progetto di fusione, la nuova società potrà contare nel 2007 su un aumento degli utili del 14%, percentuale che salirà al 21% nel 2008. Le sinergie tra le due piazze permetteranno infatti di ottimizzare la gestione e di tagliare i costi: il Nyse prevede una diminuzione delle spese di 275 milioni di dollari nei primi due anni dalla fusione, grazie soprattutto al consolidamento dei sistemi di trading elettronico.

Amministratore delegato del nuovo colosso sarà l’attuale numero uno del Nyse, John Thain, e suo vice sarà nominato Jean-Francois Theodore, oggi alla guida di Euronext. Jan Michiel Hessels, presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo europeo, ricoprirà invece la carica di presidente. La sede sarà New York, ma le attività europee verranno seguite da Parigi. Non a caso, il ministro delle Finanze francese Thierry Breton ha auspicato che qualsiasi sia la scelta di Euronext, si mantenga “un’attività molto forte a Parigi”.

Fin qui l’offerta americana. Gli azionisti di Euronext dovranno valutare anche quella di Deutsche Boerse, ufficializzata venerdì scorso, e poco gradita ai vertici del gruppo. La Borsa di Francoforte, sempre più a rischio di isolamento dopo l’avvicinamento del Nasdaq al London Stock Exchange, ha oggi ribadito la sua proposta: una fusione alla pari, di cui però non è ancora noto l’importo economico. Deutsche Boerse ha infatti spiegato che il prezzo sarà basato sull’andamento di Borsa dei due gruppi nei tre mesi precedenti la firma di un eventuale accordo.

La società ha quindi smentito di essere pronta a mettere sul piatto 90 euro per ogni azione Euronext, come riportato dal Financial Times.