Ubs: utile batte attese nel quarto trimestre, buyback per 3 mld$
Stagione delle trimestrali in evidenza oggi anche in Europa con i numeri delle banche. Il mercato sta passando in rassegna, tra gli altri, i risultati del quarto trimestre della svizzera Ubs che ha visto l’utile netto attribuibile agli azionisti attestarsi a 770 milioni di dollari (ben oltre i 485,7 milioni del consensus Bloomberg). I ricavi sono saliti del 7% a 11,635 miliardi. Su base sottostante, spiega la nota, i ricavi sono saliti del 6% su base annua a 11,059 miliardi “grazie alla solidità , alla portata e alla diversità geografica delle nostre attività principali”. I costi operativi riportati dal Gruppo sono scesi del 10% a 10,359 miliardi.
Prosegue anche il piano di buyback. “Nel quarto trimestre 2024 abbiamo completato il previsto riacquisto di azioni per 1 mld. Prevediamo di riacquistare ulteriori azioni per 1 mld nel primo semestre e per ulteriori 2 mld nella seconda metà del 2025. Confermiamo l’impegno a riacquistare nel 2026 un volume di azioni superiore ai livelli del 2022 – si legge nel comunicato della banca svizzera -. I nostri riacquisti di azioni saranno soggetti al mantenimento di un coefficiente patrimoniale Cet1 di circa il 14%, al raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari e all’assenza di modifiche sostanziali e immediate dell’attuale regime patrimoniale in Svizzera”.
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Nel quarto trimestre del 2024, la crescita della Zona Euro è stata confermata allo 0,9% rispetto al trimestre precedente, secondo EUROSTAT. Questo dato è in linea con le stime preliminari e segue una crescita simile nel terzo trimestre dello stesso anno.
Nel 2024, l’occupazione in Europa ha mostrato una crescita moderata, con un incremento dello 0,1% nel quarto trimestre sia nell’Eurozona che nell’Ue. Nel complesso dell’anno, l’occupazione è salita dello 0,9% nell’Eurozona e dello 0,8% nell’Ue, secondo i dati Eurostat.
A gennaio, i prezzi al consumo in Spagna hanno registrato un incremento dello 0,2% su base mensile e del 2,9% su base annua. I dati, forniti dall’ufficio statistico Ine, evidenziano anche una lieve flessione dei prezzi al consumo armonizzati su base mensile, mentre il tasso annuo rimane invariato al 2,9%.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo, con l’indice Nikkei che ha segnato una diminuzione dello 0,8%, attestandosi a 39.149,43 punti. Le prese di profitto e il peso dei conglomerati dell’industria pesante hanno contribuito al calo, mentre Sony ha registrato un rialzo record.