Shutdown pesa sui consumatori: fiducia in forte calo a gennaio
Mentre lo shutdown entra nella sua quinta settimana senza una soluzione in vista, la ricaduta economica del più lungo periodo di stallo nella storia americana potrebbe essere più grande del previsto. L’impasse, che ha lasciato senza lavoro centinaia di migliaia di impiegati governativi e appaltatori, ha iniziato a pesare sull’ottimismo dei consumatori.
A riprova l’indice mensile del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan, che misura il punto di vista degli americani sulla propria situazione finanziaria e sullo stato dell’economia generale, ha visto un forte calo a gennaio, raggiungendo il livello più basso da ottobre 2016, poco prima dell’elezione di Trump.
“La perdita è dovuta a una serie di problemi tra cui lo shutdown, l’impatto delle tariffe, l’instabilità nei mercati finanziari, il rallentamento globale e la mancanza di chiarezza sulle politiche monetarie”.
Così Richard Curtin, capo economista per le indagini dei consumatori, aggiungendo però che “il calo dell’ottimismo non indica ancora l’inizio di una recessione sostenuta dell’attività economica”.
Breaking news
Nel marzo 2024, l’indicatore Eurocoin ha registrato un aumento, segnando il secondo mese di crescita consecutiva e tornando positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno precedente. La Banca d’Italia ha evidenziato che questa crescita riflette soprattutto la dinamica positiva dei mercati azionari e il miglioramento degli indicatori qualitativi sull’attività economica nell’area euro.
FS Italiane ha finalizzato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Farini e San Cristoforo a REDEUS Fund, gestito da Prelios SGR, per 489,5 milioni di euro. Questo passo avanza il progetto di rigenerazione urbana a Milano, iniziato nel 2017.
L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.