Panama Papers: Nuova Zelanda paradiso fiscale degli ultra ricchi
Una nuova analisi dell’immensa banca dati fuoriuscita dagli archivi dello studio Mossack Fonseca ha mostrato come la Nuova Zelanda, e il suo regime fiscale particolarmente generoso, siano stati snodi importante per le società fantasma dei super ricchi latinoamericani. In seguito all’analisi di 61mila documenti facenti parte del leak dei Panama Papers alcuni giornali neozelandesi hanno messo alle strette il premier John Key in merito alla complicità del legislatore al consueto schema finalizzato all’evasione del fisco.
“Se ci sarà il bisogno di cambiamenti in quest’area, il governo li considererà e se necessario passerà all’azione”, rassicura Key, smentendo però che il Paese sia un paradiso fiscale. Le opposizioni hanno comunque colto l’occasione per invitare il premier ad azioni più decise contro “l’industria dell’evasione fiscale” e per “preservare la reputazione della Nuova Zelanda”.
Breaking news
Altra seduta con focus sulle trimestrali, Piazza Affari poco mossa con Eni in vetta. Negli Usa il core Pce rimane stabile al 2,6%.
Il sentiment dei consumatori negli Stati Uniti ha registrato un calo a luglio. Indice Università del Michigan sui minimi da otto mesi
L’operazione rafforza la posizione competitiva del Gruppo La Doria nel mercato dei sughi pronti
Forte accelerazione degli investimenti, che hanno superato il miliardo di euro