Sette organizzazioni europee dei consumatori accusano Google di raccogliere dati che andrebbero al di là della semplice localizzazione dei sui suoi utenti, come le loro inclinazioni politiche o l’orientamento sessuale. I gruppi hanno intenzione di presentare le denunce alle autorità nazionali competenti, le quali possono infliggere sanzioni fino al 4% del valore delle vendite annuali.
“La fame di dati di Google è nota, ma la dimensione con cui inganna i suoi utenti per tracciare e monetizzare ogni loro mossa è da lasciare senza fiato”, ha dichiarato Monique Goyens, direttore generale dell’organizzazione dei consumatori dell’Ue, Beuc. Google, “non rispetta i principi fondamentali della GDPR, come l’obbligo di utilizzare i dati in modo lecito, equo e trasparente”, ha detto, riferendosi alle nuove regole. “La situazione è più che allarmante. Gli smartphone vengono utilizzati per spiare ogni nostra mossa. “
Google si è difesa dalle accuse, dicendosi pronta ad apportare eventualmente delle modifiche. Il portavoce dell’azienda di Mountain View ha precisato in un comunicato che “la Cronologia delle Posizioni è disattivata per impostazione predefinita e può essere modificata, cancellata o messa in pausa in ogni momento. Se è attiva, aiuta a migliorare servizi come la previsione del traffico durante gli spostamenti. Se è in pausa, è bene chiarire che – in base alle impostazioni di ciascun telefono e delle app – potremmo ancora raccogliere e usare i dati sulla localizzazione per migliorare l’esperienza con Google”.
“Diamo la possibilità di controllare i dati sulla localizzazione anche in altri modi, tra cui uno strumento di controllo Google chiamato Attività Web & App, e direttamente su ciascun dispositivo. Lavoriamo costantemente per migliorare i nostri strumenti di controllo, e leggeremo attentamente questo rapporto per vedere se ci sono cose che possiamo migliorare”.
Rettifica: alla notizia del 27 novembre (ore 14:06) è stato aggiunto in data 28 novembre un commento del portavoce di Google.