Offerta in eccesso, troppe scorte negli Usa: affonda il petrolio
Il petrolio crolla ai livelli pre Opec, un calo che sembra guidato soprattutto dall’aumento inaspettato delle scorte negli Stati Uniti la scorsa settimana, più che dal seguito degli ultimi attacchi dell’Isis in Iran. La produzione di greggio negli Stati Uniti è data in crescita nel 2018, a un record superiore ai dieci milioni di barili al giorno.
Si tratta del terzo crollo settimanale. Futures poco cambiati a New York, in calo del 4,5% questa settimana. Intanto Shell ha revocato le restrizioni all’esportazione di greggio nigeriano, ferme da più di un anno.
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L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei ha annunciato un notevole aumento dell’utile netto e del fatturato nel 2023, superando le previsioni e raddoppiando i guadagni rispetto all’anno precedente.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.