“La stagnazione dell’economia italiana nel terzo trimestre impone una riflessione”, sottolinea Lucio Poma, responsabile scientifico industria e innovazione di Nomisma, commentando la stima preliminare ISTAT del PIL nel terzo trimestre del 2018, pubblicata oggi.
“Il 2017 era stato l’anno della ripresa dell’economie avanzate e l’Italia ne aveva parzialmente beneficiato. Tuttavia l’anno dell’esame, per comprendere se il paese era finalmente uscito dalla lunga crisi iniziata nel 2008, era il 2018. I dati degli ultimi due trimestri ci consegnano la rappresentazione di un paese che fatica a crescere in maniera stabile e decisa. Complici le incertezza del mercato globale (che si riflettono sui risultati altalenanti delle esportazioni) e l’assenza di una politica industriale che abbia compiuto scelte precise per l’indirizzo economico del paese”.
Partite importanti, quali l’industria 4.0 o una nuova interpretazione del concetto di filiera, non possono essere giocate singolarmente dalle imprese, anche se di grandi dimensioni, ma necessitano di un “ambiente interattivo e cognitivo” a livello nazionale e internazionale che è ancora in larga parte da costruire. Il 2017 aveva consegnato una boccata d’ossigeno, per realizzare questo percorso, che non deve essere sprecata” conclude Poma.