Nomisma: stagnazione PIL Italia preoccupa
“La stagnazione dell’economia italiana nel terzo trimestre impone una riflessione”, sottolinea Lucio Poma, responsabile scientifico industria e innovazione di Nomisma, commentando la stima preliminare ISTAT del PIL nel terzo trimestre del 2018, pubblicata oggi.
“Il 2017 era stato l’anno della ripresa dell’economie avanzate e l’Italia ne aveva parzialmente beneficiato. Tuttavia l’anno dell’esame, per comprendere se il paese era finalmente uscito dalla lunga crisi iniziata nel 2008, era il 2018. I dati degli ultimi due trimestri ci consegnano la rappresentazione di un paese che fatica a crescere in maniera stabile e decisa. Complici le incertezza del mercato globale (che si riflettono sui risultati altalenanti delle esportazioni) e l’assenza di una politica industriale che abbia compiuto scelte precise per l’indirizzo economico del paese”.
Partite importanti, quali l’industria 4.0 o una nuova interpretazione del concetto di filiera, non possono essere giocate singolarmente dalle imprese, anche se di grandi dimensioni, ma necessitano di un “ambiente interattivo e cognitivo” a livello nazionale e internazionale che è ancora in larga parte da costruire. Il 2017 aveva consegnato una boccata d’ossigeno, per realizzare questo percorso, che non deve essere sprecata” conclude Poma.
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L’apertura di Wall Street è segnata da un andamento contrastato in seguito alla richiesta della Cina agli Stati Uniti di rimuovere i dazi unilaterali. Questo avviene mentre si intravedono spiragli di pace commerciale tra i due paesi e il presidente Trump rassicura sulla stabilitĂ della Fed.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA sono aumentate, raggiungendo le 222.000 unità nella settimana al 19 aprile 2025, in linea con le aspettative. Questo incremento di 6.000 unità rispetto alla settimana precedente è stato accompagnato da un calo nella media delle ultime quattro settimane, considerata un indicatore più accurato del mercato del lavoro. Anche le richieste continuative di sussidio hanno mostrato una diminuzione rispetto alle attese.
American Airlines ha registrato una significativa perdita nel primo trimestre del 2025, con un passivo di 473 milioni di dollari, peggiorando rispetto all’anno precedente. I ricavi operativi sono rimasti stabili mentre la compagnia ha ritirato la guidance annuale in attesa di un quadro economico piĂą chiaro.
PepsiCo ha riportato un calo degli utili del 10% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con ricavi in diminuzione dell’1,8%. Nonostante le sfide macroeconomiche e geopolitiche, l’azienda ha confermato la propria guidance per l’anno, prevedendo una crescita organica dei ricavi sotto il 5% e un ritorno agli azionisti di 8,6 miliardi di dollari.