Moody’s: Cina dovrà sacrificare un obiettivo fra crescita, stabilità e riforme
La Cina difficilmente riuscirà a centrare assieme i tre obiettivi fissati dal governo: la riforma del sistema finanziario, la crescita non inferiore al 6,5% e la stabilità finanziaria. Questa l’analisi dell’agenzia di rating Moody’s, per la quale almeno uno degli obiettivi dovrà essere sacrificato per gli altri due. Scrive Michael Taylor, managing director e chief credit officer di Moody’s per l’area Asia Pacific:
Se le autorità daranno la precedenza alle riforme e al mantenimento della crescita oltre il 6,5%, la conseguenza sarà il sacrificio di qualche grado di stabilità finanziaria, accettando livelli più ampi di deprezzamento dello yuan, default più diffusi e, forse, anche alcuni fallimenti nel sistema bancario. In alternativa una combinazione di crescita e stabilità è realizzabile almeno per qualche tempo, ma tale strategia lascerebbe irrisolti i profondi squilibri dell’economia cinese […]. Una terza combinazione potrebbe cercare una combinazione fra riforme e stabilità finanziaria, ma consentirebbe alla crescita di decelerare al di sotto dei target attuali.
Quest’ultimo approccio mitigherebbe gli stimoli fiscali e monetari all’economia, utilizzando ogni risorsa possibile per contenere le fluttuazioni valutarie e finanziarie, mentre si procede con le riforme.
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