Con un messaggio su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini, commissario romano del partito, commenta l’assoluzione dell’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. Facendo notare che il Pd non ha fatto fuori Marino per la vicenda legata agli scontrini, ma in quanto sindaco incapace.
Orfini scrive:
“Ricordo che chiedemmo le dimissioni di Marino non per gli scontrini (a farlo fu Sel) ma perché incapace di risolvere i problemi di Roma”.
Intanto Marino è un fiume in piena. Alla domanda se Renzi gli debba qualche scusa, risponde:
“Le scuse di qualcuno, e non sto parlando del presidente del Consiglio o dell’illuminato presidente del Partito democratico della capitale, richiedono una capacità di analisi una dota di umiltà e una onestà intellettuale, sono sicuro che sulla base di queste tre doti ognuno deciderà se scusarsi o no”.
Più che altro l’ex sindaco di Roma si sfoga:
“Un anno fa in questa città, che non è una città qualunque ma la capitale di un paese del G7, la democrazia è stata lesa, la verità è stata negata e centinaia di migliaia di romani e romane sono stati violentati nella loro scelta democratica che avevano fatto, violentati da un piccolo gruppio di classe dirigente che si è rifugiato nello studio di un notaio invece che presentarsi in aula e con il loro volto spiegare perché avevano o non avevano fiducia nel loro sindaco come avviene in tutte le democrazie del mondo, o almeno nei paesi che la democrazia ce l’hanno”.
Marino è stato assolto in abbreviato dalle accuse di peculato e truffa riguardo alla vicenda della spese in Campidoglio. La procura di Roma aveva chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi.