Il numero dei voucher, buoni lavoro per le prestazioni di lavoro accessorio e spesso collegati a una nuova forma di precariato, è esploso negli ultimi anni: secondo il rapporto annuale dell’Inps, fra il 2008 e il 2015 il numero di voucher da 10 euro emessi ha toccato 277,2 milioni di unità. I buoni lavoro riscossi dai lavoratori nel solo 2015 sono stati 88 milioni, provenienti da 473mila committenti.
“Non è da oggi che sottolineiamo le patologie sottese al boom dei voucher per il lavoro accessorio”, ammonisce il presidente dell’istituto di previdenza Tito Boeri, “solo poco più di un voucher su dieci corrisponde a un secondo lavoro e, in non pochi casi (in 4 casi su 10), rappresenta l’unica fonte di reddito. Raramente il voucher comporta emersione di lavoro nero. Ci sono poi vere e proprie forme di cronicità nell’uso di questo strumento con un lavoratore a voucher su sei che risulta privo di una qualsiasi posizione previdenziale”.