La variante Delta è diventata quella prevalente negli Stati Uniti
La variante del Covid inizialmente identificata in India è ora il ceppo dominante negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). I dati aggiornati martedì sera mostrano come la cosiddetta variante Delta, sia stata stimata per il 51,7% di tutti i nuovi casi di Covid-19 in tutto il paese a partire dal 3 luglio.
La variante, che è stata rilevata in tutti i 50 stati, supererebbe il 50% dei nuovi casi in cinque delle 10 regioni in cui il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti divide il paese. La Regione 7 che include Iowa, Kansas, Missouri e Nebraska ha avuto l’incidenza più alta all’80,7%.
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Nell’ultima seduta di marzo, i mercati finanziari di New York mostrano movimenti contenuti, con l’S&P 500 avviandosi verso un significativo guadagno trimestrale. Gli indicatori economici e le aspettative di taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed sono al centro dell’attenzione.
Un cambiamento significativo nel regolamento di una nota azienda milanese permetterà ai soci di rieleggere il presidente in carica da anni. Alessandro Melzi d’Eril illustra le modifiche apportate allo statuto, che rimuovono il requisito di indipendenza precedentemente necessario.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sollecita la Svizzera a intensificare la regolamentazione del suo settore finanziario, in risposta alle sfide emerse dalla crisi di Credit Suisse e l’acquisizione da parte di UBS. Il FMI enfatizza l’importanza di potenziare l’autorità di vigilanza per una gestione efficace delle banche di rilievo sistemico.
Le borse cinesi chiudono positivamente, trainate soprattutto dal comparto tecnologico. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano significativi guadagni, con particolare attenzione ai titoli di Meituan e JD.com. Il presidente Xi rassicura gli amministratori delegati americani sull’economia cinese.