12:17 giovedì 23 Luglio 2015

CROLLO MATERIE PRIME SEGNALA ALLARME PER LA CONGIUNTURA

Di Gianfranco Venuti – Bpm

Fra le asset class investibili le materie prime hanno un indubbio fascino, sono alla base di ogni nostro bisogno primario: dall’energia, ai metalli, ai prodotti agricoli. Sono la base della nostra vita vera, interpretarne il trend e’ capire dove va l’economia ed il mondo. In un mondo ‘fatto di carta’ e’ difficile ragionare su attivita’ reali, su beni scarsi ove non vi e’ quantitative easing che tenga. Proprio per questo l’analisi delle materie prime e’ importante, aiuta a capire in che fase del ciclo economico siamo e se i mercati stanno anticipando, correttamente o meno, l’evolversi della congiuntura.

L’andamento delle materie prime viene sinteticamente rappresentato dal CRB Index, paniere composto da un ampio spettro di commodities (energia, metalli, preziosi, beni agricoli), pertanto ben rappresentativo del mercato nel suo complesso.

Cosa ci dice il CRB Index sulla congiuntura odierna? Il suo prolungato andamento negativo non depone per un quadro macro brillante, piuttosto segnala una congiuntura incerta in un mix di dati non completamente confortanti. La locomotiva americana inizia solo ora a trainare Europa e Asia, l’area euro scommette sulla ripresa grazie al Qe e vede stime in miglioramento (Grecia permettendo). I problemi evidenziati dai prezzi delle materie prime vengono dunque da piu’ lontano, dai Brics ed in special modo dalla Cina.

In Cina si sta vivendo il passaggio da un’economia export oriented ad una legata ai consumi interni, questo percorso non e’ privo d’insidie, soprattutto se sviluppato in un contesto che vede il pericoloso proporsi di una bolla creditizia. Forse e’ proprio questo il messaggio piu’ importante che l’andamento del CRB Index oggi ci segnala. Va bene la ripresa nei Paesi sviluppati, ma attenzione al rischio Cina ed alle sue ripercussioni globali.

In una parola il CRB Index indica il proporsi di uno slow world che vede i paesi di recente sviluppo, prima il motore dell’economia globale, soffrire. L’indice segnala l’ingolfamento ‘dei cinque motori’ che compongono i Brics. Due stanno girando al contrario (Brasile e Russia, in recessione), uno (Cina) ha dimezzato i giri; mentre corre la sola India. Il risultato complessivo e’ un abbassamento delle stime di crescita dell’economia mondiale, che l’indice delle commodities ha gia’ segnalato con il suo prolungato trend ribassista. L’analisi dei prezzi del CRB Index puo’ fornire anche indicazioni prospettiche, essendo il suo prezzo discreta proxy dell’andamento della produzione, seppur non di assoluta attendibilita’.

Oggi graficamente i prezzi stanno sperimentando un tentativo di consolidamento in area 430-420 dopo un pesante ribasso che ha visto l’indice passare da 490 (agosto ’14) a 415 (luglio ’15), con un ribasso del 15%. La fase di consolidamento sembra preludere a nuovi ritorni che si manifesterebbero concretamente alla perdita del supporto 410-400, proponendo la ripresa del trend negativo e la sua possibile estensione fin verso 350. Viceversa segnali positivi di tenuta sopra 430.

Il trend di debolezza del CRB Index che ancora si conferma, ci segnala un’economia globale in crescita moderata senza eccessi, che non riesce a crescere ad un ritmo tale da assorbire gli squilibri che la crisi finanziaria ha creato. Dall’osservazione del CRB Index viene dunque avvalorata l’ipotesi accademica della ‘crescita moderata’. Per gli operatori di mercato, accettare l’ipotesi di un’economia mondiale che si sviluppa sotto il potenziale di medio periodo indica come siano premature paure inflazionistiche e come i tassi siano destinati a rimanere globalmente minimi per lungo tempo. Pertanto, tra le asset class sono da preferire ancora le azioni, meglio quelle che riescono a crescere in fatturato e utili (tecnologia).

Il mercato e’ pre-estivo ma l’analisi del CRB Index sembra anticipare un autunno piu’ ‘problematico’ dove verranno verificate le odierne attese positive. E’ prematuro e difficile capire quale sara’ la risultanza finale, piu’ immediato intuire che il prossimo autunno sara’ volatile. Il CRB Index gia’ oggi sembra avvalorare l’ipotesi di una crescita contenuta, ma al contempo invita all’attenzione, permane il rischio potenziale di un rallentamento autunnale.

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