Cnel, il 59% dei contratti collettivi è scaduto
Su 922 contratti collettivi nazionali sono 556 quelli in attesa di rinnovo, una questione che riguarda da vicino 11 milioni di lavoratori del settore privato. Lo ha comunicato il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) riferendo dati aggiornati al 31 dicembre 2019. All’interno del 10° Report dell’Archivio Nazionale dei Contratti Collettivi si ricorda come il settore che conta il maggior numero di contratti è quello del commercio (244), seguito dagli enti e istituzioni private (114), edilizia (75), agricoltura e agroalimentare (53), poi chimici (33); metalmeccanici (36), tessili (29); alimentaristi – agroindustriale (42), edilizia (75); poligrafici e spettacolo (43), commercio (244), trasporto (70); credito e assicurazioni (28), aziende di servizi (47); amministrazione pubblica (19), enti e istituzioni private (114).
Tra i nuovi contratti introdotti nel 2019 si segnalano quello relativo alle imprese artigiane cine-audiovisive, che hanno avuto nuovo impulso dalla diffusione del web 2.0 e dalla richiesta crescente del mercato di prodotti video per la comunicazione, e quello per i dipendenti delle imprese di viaggi e turismo.
“In una fase di rapidi mutamenti e considerato il complesso momento storico che stiamo attraversando, con segnali di stasi, se non di recessione, i rinnovi dei contratti sono un’opportunità da non procrastinare per sostenere la domanda”, ha dichiarato il presidente del Cnel, Tiziano Treu.
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Nel marzo 2024, l’indicatore Eurocoin ha registrato un aumento, segnando il secondo mese di crescita consecutiva e tornando positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno precedente. La Banca d’Italia ha evidenziato che questa crescita riflette soprattutto la dinamica positiva dei mercati azionari e il miglioramento degli indicatori qualitativi sull’attività economica nell’area euro.
FS Italiane ha finalizzato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Farini e San Cristoforo a REDEUS Fund, gestito da Prelios SGR, per 489,5 milioni di euro. Questo passo avanza il progetto di rigenerazione urbana a Milano, iniziato nel 2017.
L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.