Bosnia: referendum riaccende tensioni, torna paura nei Balcani
BELGRADO (WSI) – E’ di nuovo incandescente la situazione in Bosnia Erzegovina, con il governo guidato da Aleksandar Vucic e dall’altra Milorad Dodik, leader carismatico dei serbi di Bosnia, vicino agli ultranazionalisti russofili e antioccidentali nostalgici dell’ex dittatore Slobodan Milosevic, appoggiato anche da Putin.
Proprio Dodik ha promosso un referendum provocatorio con cui ha chiesto ai cittadini se voler mantenere o meno la festa nazionale. La consultazione vietata dalla Corte costituzionale della Bosnia, perché ritenuta dai giudici discriminatoria nei confronti dei croati, bosniaci musulmani e altri non serbi che risiedono nella Republika Srpska (Rs), l’entità a maggioranza serba di Bosnia.
Un referendum dall’esito scontato che ha visto la vittoria del sì con il 99,8% dei voti. Una provocazione per il governo bosniaco che ha sconfessato il referendum e che potrebbe essere la nuova miccia per lo scoppio di nuovi conflitti nei Balcani; fattore che fa tremare l’Unione europea.
“Se necessario con una nostra reazione militare vinceremmo contro Dodik in 10-15 giorni”, ha detto l’ex leader militare bosniaco Sefer Halilovic.
Dodik ha risposto subito: “Siamo pronti a difenderci e capaci di farlo”.
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