(9Colonne) – Roma, 1 mar – L’impresa cooperativa non è sinonimo di azienda precaria, ma può coniugarsi con grandi fatturati e stabilità. E poiché da questo punto di vista l’Italia fa scuola, ecco che in Sudamerica si moltiplicano i “gemellaggi” d’affari con l’arcipelago delle coop italiane. L’ultimo caso, segnalato oggi da “Finanza & Mercati”, coinvolge Cfi (Cooperazione finanza impresa), investitore istituzionale di Legacoop, Confcooperative e Agci che in collaborazione con Cospe (Cooperazione per lo sviluppo nei paesi emergenti) è impegnato i America Latina affinché lo standard italiano possa fungere da stimolo e da motore trainante per la ripresa economica dopo la crisi finanziaria del 2001, che colpì soprattutto l’Argentina. Spiega la responsabile di Cospe Silvia Ajon: “Noi ci mettiamo il know-how cooperativo e i rapporti con il Sudamerica, mentre Cfi fornisce il background finanziario che noi non abbiamo formando le nuove aziende anche dal punto di vista tecnico e ponendo le basi per futuri rapporti di tipo commerciale tra i due paesi”.
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