
C’è una rivoluzione silenziosa in atto, è dettata anche dai nuovi trend demografici e parla al femminile, nei temi del risparmio e della finanza. Le donne sono chiamate a riscrivere le regole del gioco non solo come investitrici, ma anche come gestori di patrimoni, consulenti finanziari, ceo di grandi istituzioni e persino fondatrici di startup innovative. Il cambiamento non è solo quantitativo, ma qualitativo: il modo in cui le donne approcciano il denaro è profondamente diverso da quello tradizionale. Uno degli aspetti più interessanti è il focus sulla pianificazione a lungo termine.
Le donne tendono a non farsi prendere dall’emotività dei mercati, sono meno propense al trading speculativo e prediligono strategie di investimento orientate alla stabilità e alla crescita sostenibile. La logica non è solo quella del rendimento immediato, ma di un valore che si costruisce nel tempo. Diversi studi dimostrano che i portafogli gestiti da donne hanno spesso performance migliori rispetto a quelli gestiti dagli uomini. Non perché abbiano accesso a informazioni migliori, ma perché adottano un approccio più prudente e metodico, evitando decisioni affrettate e mantenendo un orizzonte temporale più ampio. Secondo una ricerca di BCG, le donne controlleranno circa il 70% della ricchezza globale nei prossimi decenni, grazie a eredità, lavoro e imprenditoria.
Se il futuro della finanza è femminile, significa che sarà anche più strategico e sostenibile? I dati sembrano confermarlo. C’è però ancora una sfida aperta: la consapevolezza finanziaria. Sebbene le donne siano sempre più protagoniste, molte di loro si sentono ancora poco sicure nella gestione del denaro. Serve maggiore educazione finanziaria, strumenti più accessibili e un cambio culturale che permetta loro di sentirsi pienamente padrone delle proprie scelte economiche.
Il cambiamento è già in atto. Le donne non stanno solo partecipando al mondo della finanza, lo stanno ridefinendo. Con un approccio più strategico, prudente e sostenibile, stanno dimostrando che investire non significa solo moltiplicare il capitale, ma anche costruire un futuro più solido e responsabile.
E forse, proprio grazie a questa rivoluzione silenziosa, la finanza del domani sarà più equa, più inclusiva e, soprattutto, più lungimirante.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di marzo 2025 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.