
Mentre molti osservano con particolare apprensione le violentissime oscillazioni dei mercati azionari, soprattutto quelli dei listini americani, gli addetti ai lavori, invece, sono seriamente, molto seriamente preoccupati, da quello che sta avvenendo sui mercati obbligazionari.
Del resto proprio ai mercati obbligazionari è legata la dichiarazione di Trump di due giorni fa sulla proroga dei dazi, proroga che invece non riguarda la Cina.
Ma cosa sta succedendo? In merito circolano varie ipotesi, due su tutte. Alcuni sostengono che la Cina stia vendendo titoli del Tesoro come ritorsione per l’aumento dei dazi.
Un’altra, invece, sostiene che il mercato obbligazionario sia assediato dagli investitori (Hedge Fund) che raccolgono fondi da utilizzare su mercati azionari.
Sebbene entrambe le ipotesi siano plausibili, di fondo c’è che anche gli andamenti dei tassi di interesse evidenziano problemi di liquidità che possono mettere difficoltà proprio alcuni Hedge Fund.
Alla fine di marzo, Bloomberg ha pubblicato un articolo intitolato “La Fed esortata a valutare uno strumento di salvataggio per gli hedge fund per le operazioni di base sui Treasury”.
Il primo paragrafo dell’articolo raccomanda alla Fed di creare un programma di emergenza per contribuire al salvataggio degli hedge fund con leva finanziaria rimasti intrappolati nelle operazioni di base. In pratica gli Hedge Fund che operano attraverso i Treasury acquistano e vendono titoli del mercato obbligazionario e i future relativi e guadagnano sulle differenze.
Tanto per comprendere il meccanismo usiamo l’immagine di uno sciatore. Se il parallelismo tra le due gambe (titolo e future) viene perduto, si crea squilibrio e si rischiano cadute. La spinta della Cina in questo caso è evidente. A mercati asiatici aperti si nota la vendita di molti Treasury che squilibrano lo sciatore che va in crisi di liquidità e rischia di cadere. Xi l’altro giorno ha vietato alle banche cinesi di acquistare dollari, quindi anche titoli in dollari.
Così, i titoli del Tesoro USA, tradizionalmente considerati un bene rifugio, sono ora messi in discussione.
Le due aste di ieri e di due giorni fa sono state garantite dall’afflusso di denaro straniero amico (europeo su tutti). Ora però i Treasury sono negoziati come un asset rischioso, e la fiducia degli investitori nelle obbligazioni statunitensi sta indebolendosi.
Questo cambiamento ha profonde implicazioni per il sistema finanziario globale, poiché i titoli del Tesoro americano vengono utilizzati come parametro di riferimento per la determinazione del prezzo di altri asset e fungono da garanzia per prestiti per migliaia di miliardi di dollari; una continua perdita di fiducia potrebbe comportare notevoli difficoltà per i costi di indebitamento degli Stati Uniti.
Tutto in questo contesto è dietrofront di Trump sui dazi ad Europa e ad altri Paesi che ora tornano, per necessità, ad essere amici. Le garanzie finanziarie fornite nel corso delle ultime due aste dei Treasury hanno cambiato le carte in tavola anche sui dazi.