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Mediobanca: verso cessione quote Generali, Rcs, Pirelli, Telecom

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ROMA (WSI) – Mediobanca ha comunicato che nei primi nove mesi dell’esercizio 2014-2015 l’utile netto si è attestato a 466 milioni, con un incremento +18% su base annua. Sostenuta anche la crescita dei ricavi, saliti di ben +19,5% a 1,516 miliardi. Roe in rialzo all’8%.

In generale, i risultati di bilancio sono stati decisamente positivi e hanno battuto le attese degli analisti.

Guardando ai risultati del terzo trimestre dell’esercizio in corso, l’utile netto ha registrato la migliore performance, su base trimestrale, degli ultimi 5 anni salendo a 205 milioni, mentre i ricavi sono saliti +3% sul trimestre precedente a 501 milioni.

Il Cet1 ratio si è attestato all’11,6% “phased-in” e al 12,7% “fully phased” (incluso risultato del trimestre). Il Total capital ratio al 14,4% phased-in e al 15% fully phased.

Le attese del consensus degli analisti erano per i primi nove mesi 2014-2015 di ricavi a 1,454 miliardi di euro e di un utile netto a 401 milioni. Per il solo terzo trimestre gli analisti stimavano ricavi a 440 milioni e un utile netto di 140 milioni.

Mediobanca ha ribadito la volontà di cedere anche attraverso swap con altri asset una parte della propria quota in Generali, pari al 3% circa del capitale del colosso assicurativo, nel prossimo esercizio 2015-2016 e in particolare verso la fine del periodo. La conferma è arrivata direttamente da Alberto Nagel, in occasione di un briefing con la stampa.

“Non abbiamo cambiato i nostri programmi, quindi confermo tutto quanto già detto sul 3% di Generali, compresa la possibilità di scambi se eventualmente ci fossero questo tipo di opzioni. Ci aspettiamo inoltre un ‘re-rating’ del titolo Generali anche a valle del lavoro svolto del management e del piano in annuncio e quindi la nostra attività sul titolo non comincerà all’inizio dell’esercizio ma verso la fine”, ha detto.

Riguardo alla possibilità di introdurre il voto maggiorato nello statuto della partecipata Generali, Mediobanca ritiene che sia”un argomento interessante e delicato che va analizzato in dettaglio, nel merito, e condiviso con i principali investitori istituzionali”.

Secondo Nagel, negli appronfondimenti dei prossimi mesi tra i soci del Leone bisognerà “capire se c’è un allineamento da parte di tutti su uno strumento che sicuramente allinea nel lungo termine azionisti e management ma che in alcune situazioni è stato maggiormente capito e assecondato e in altre meno”.

“Quindi è sicuramente qualcosa da approfondire ma con un metodo e un’analisi che, prima dell’assemblea, coinvolga i maggiori investitori istituzionali per capire la loro analisi di merito di questo tipo di possibile modifica”, ha detto Nagel.

In ogni caso, Nagel ha espresso apprezzamento e e fiducia per la gestione in questi ultimi anni della controllata Generali sotto la guida di Mario Greco e ha espressamente parlato di “buone aspettative” sul nuovo piano del Leone che verrà presentato il 27 maggio a Londra.

“Più o meno in questi giorni di tre anni fa il cda di Generali ha inteso cambiare la posizione del Ceo e ho personalmente convinto, insieme ad altri importanti azionisti e consiglieri, Mario Greco a unirsi a noi nel consiglio e a ricoprire la posizione di Ceo. I risultati di Generali sono positivi ma quello che è più positivo e più importante, che più mi da soddisfazione, è la visione strategica e il long term plan di Generali, che è esattamente quello che avevo in testa quando abbiamo convinto Mario a raggiungerci. Cioè un long term plan fatto sulla focalizzazione nel business assicurativo, sulla disciplina nell’uso del capitale e sulla evoluzione del gruppo Generali a un gruppo più integrato”.

“Quindi, sicuramente siamo molto soddisfatti e con buone aspettative su questo nuovo piano che confermerà questo tipo di tendenza”.

Confermata la volontà anche di uscire da Telecom attraverso la cessione della partecipazione detenuta attraverso Telco una volta che sarà arrivato il via libera dall’Authority dell’Argentina allo scioglimento di Telco.

La vendita della quota Telecom “non è legata al cambiamento dell’azionariato ma dipende invece dalle autorizzazioni allo scioglimento di Telco. Manca ancora l’autorizzazione argentina, che ci auguriamo arrivi entro il 30 giugno. A valle di questa autorizzazione sarà possibile sciogliere Telco e disporre delle azioni Telecom”.

Nagel ha però intenzione di dismettere altre partecipazioni in Rcs e Pirelli, mentre Piazzetta Cuccia potrebbe rilevare da Mediolanum il 50% di Banca Esperia. Su Rcs, la vendita della partecipazione avverrà comunque soltanto se sarà a prezzi superiori rispetto ai valori di carico. Il numero uno di Piazzetta Cuccia si è detto “estremamente soddisfatto per il lavoro svolto con gli altri azionisti” per il rinnovo del board e per il fatto che al consiglio partecipano anche investitori istituzionali (due i consiglieri eletti dalla lista Assogestioni) e il gruppo Cairo”. Quest’ultimo “ha un’esperienza nel settore che tornerà sicuramente molto utile”. Al momento Mediobanca detiene oggi una quota di poco superiore al 6% nel capitale di RCS.

Su Pirelli la quota di Mediobanca era pari al 4,13% alla fine di dicembre.

Il titolo Mediobanca, scambiato sull’indice Ftse Mib, sale +2,85% a 8,845 euro alle 12.36 ora italiana. Stando ai dati di Borsa italiana, le quotazioni sono scese -2,32% in un mese, salendo a sei e dodici mesi rispettivamente +29,55% e +18,70%.